
Jane legge di notte
Il valzer lento delle tartarughe
Il valzer lento delle tartarughe ( Katherine Pancol, 2008)
Quante domande ci facciamo prima di prendere una decisione! Imboccare una via non è sempre così facile e immediato, il più delle volte, gli esseri umani imperfetti per natura, procedono a tentoni, un errore tira l’altro fino a quando arriva la mossa giusta, quella scelta che ci fa stare bene. Questo romanzo famigliare per lo più, parla di felicità anzi di persone che cercano la felicità ma nel posto sbagliato. La protagonista, Josephine è bloccata da anni in una posizione depressiva, causata per lo più da una madre anaffettiva e paranoide, Enrietta, ossessionata dalla nuova compagna dell’ex marito si rivolge a una fattucchiera per inviare un bel malocchio alla rivale, ma non si limita a questo infatti si comporta da stalker e mette la figlia Iris, psicologicamente fragile contro la sorella. Non è certo una famiglia serena quella di Josephine, probabilmente il suo atteggiamento remissivo rappresenta l’unica possibilità “sana” per non diventare matta come la madre e la sorella. Gli sbalzi di umore di Josephine sono l’espressione di un abile meccanismo di difesa che l’Inconscio usa per aiutarla a tirare fuori il meglio di sé, quando è più fiduciosa in sé stessa apprezza le avances del bel Philippe, e riesce ad allontanarsi da Vittorio un uomo complicato e bugiardo. La protagonista, madre di due figlie adolescenti, è divorziata ma ancora afflitta dal timore di dover riaccogliere l’ex marito qualora tornasse. Non appena si sente giù di corda, si ritira in uno stato di passività e non accetta le attenzioni di Philippe. Questo continuo sali-scendi emotivo, è affrontato con auto ironia e Josephine attiva di sovente un meccanismo di riparazione inconscia al dolore, ospitando per esempio Iris nel suo appartamento, offrendo del denaro alla portinaia del palazzo, e raccogliendo un cane randagio nel parco vicino a casa. Le buone azioni fanno parte di uno schema emotivo di cui Josephine non riesce proprio a fare a meno, solo quando sceglierà in via definitiva di fidanzarsi con Philippe se ne distaccherà, concedendosi un po’ di felicità. L’elemento del giallo scivola sottile nella narrazione, ci sono due pericoli che incombono nel quartiere, un uomo che accoltella le donne, e uno strano vicino di casa affetto da un disturbo ossessivo compulsivo di tipo religioso. Sarà compito di Josephine riportare ordine nel suo quartiere? Il valzer lento delle tartarughe non vi annoierà, perché anche se non amate il valzer, la danza dei personaggi è piuttosto caotica e in certi passaggi tragicomica, riconoscerete nella pettegola del palazzo, magari la vostra vicina di casa e nella sfortunata portinaia l’amica che avreste voluto sempre avere, insomma c’è abbastanza materiale per identificarsi. Mi ha incuriosito il “fantasma” di Marcel (ex marito di Jo), molto Lacaniana l’idea che richiamavano le sue apparizioni, poiché la presenza-assenza del marito rappresentava un legame che ancora la condizionava, e andava inconsciamente a colmare alcune lacune affettive.
Consigliato se siete nel mezzo di una separazione e il vostro carattere assomiglia a quello di Josephine, probabilmente avete bisogno di ritrovare il polso della situazione, e creare una comunicazione più sincera ed empatica con i vostri figli, inoltre in questo romanzo famigliare si tocca ovviamente la questione del trauma: Jo è una figlia rifiutata e un episodio narrato ci fa capire che tale convinzione non è frutto di una fantasia narcisista. Magari non avete patito nessun “trauma”, tuttavia potreste avere una sorella tremenda, alcolizzata e schizofrenica che tenta di mettersi sempre in competizione con voi. Jo consapevole delle difficoltà psicologiche di Iris, non si abbatte e non si lascia nemmeno schiacciare, attiva una comunicazione assertiva e trasforma le pretese egoistiche di Iris in uno spazio di condivisione e di accettazione nel bene e nel male. Jo preferisce la saggezza alla “scazzottata”, uso questo termine perché leggendo come si comporta Iris sarebbe umano prendere quest’ultima a sonori ceffoni. Infine se avete un animo romantico, apprezzerete gli interventi calibrati e romantici del dolce Philippe, affascinante uomo d’affari perdutamente innamorato della dolce e impacciata Josephine.
- VIA
- Nez
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