
Jane legge di notte
La casa delle foglie rosse
La casa delle foglie rosse di Paullina Simons (2007)
La bellissima Kristina Kim, fisico atletico e lunghi capelli corvini, è la protagonista invisibile di questo interessante romanzo. Invisibile perché la vicenda ruota attorno a questa ragazza, persino quando viene trovata nuda sepolta dalla neve, nel bosco adiacente ai dormitori dell’Università che frequentava, la morta continua a parlare per tutto il libro. A dir la verità, la prima parte del romanzo è interamente dedicata a lei, tanto che la si scambia per l’Io narrante, ed è quello che ci vuol fra credere l’autrice, dare l’illusione di essere con Kristina, vivere con lei i suoi salti sul ponte, le risate e i litigi con gli amici di sempre, sentirsi parte di lei per poi strapparci dalla pelle questa bella sensazione e gettarla via per sempre. Così mi sono trovata io, senza Kristina, addolorata perché la sua spontaneità e il milione di casini che si portava dietro me l’avevano fatta amare fin da subito. L’autrice crea ad hoc una protagonista femminile indimenticabile e dopo la sua uccisione, lascia il passo al detective Spencer O’Malley, diventando così l’Io narrante ufficiale. Un romanzo familiare, un giallo in piena regola e un dramma psicologico degno di tale nome. Spencer e Kristina hanno molte cose in comune, sono due anime solitarie e irrisolte e hanno vissuto il trauma della perdita senza superarlo completamente. L’incontro con la vittima avviene per puro caso, un appuntamento mancato, perché la morte ha fatto il suo ingresso in una vita troppo giovane per essere spezzata, si trasforma in un sentimento depressivo di cui il poliziotto non riesce a liberarsi. Consapevole che la morte della ragazza non è stato un semplice incidente, realizza che i suoi più grandi amici nonché l’unica famiglia di Kristina, non hanno fatto nulla per salvarla. Il rimorso e la sete di giustizia portano Spencer ad approfondire la natura dell’amicizia fra la vittima e il trio di amici inseparabili: Conni, Jim e Albert. Kristina esattamente come Spencer si è sentita rifiutata dalla sua famiglia, respinta, a causa di una gravidanza indesiderata mentre il detective covava dei conflitti in ambito familiare dopo l’improvvisa morte di sua moglie. Potevano essere una coppia perfetta, ma non lo sapremo mai perché l’autrice ha deciso di far scontare il debito psicologico della vittima proprio a Spencer. Evidentemente per superare il lutto, il detective ha bisogno di affondare le ossa dentro il sangue della vittima e il suo passato familiare poco idilliaco. Un giallo ricco di colpi di scena in cui secondo il mio punto di osservazione, la personalità sociopatica di Nathan è descritta in modo preciso ed efficace, nei dialoghi soprattutto i tratti di questa struttura di personalità emergono con il sarcasmo, la freddezza emotiva, e le verbalizzazioni disinvolte. Il lettore si troverà ad analizzare il conflitto irrisolto di Kristina e il suo amore incestuoso verso Nathan, metterà ogni tanto da parte la necessità di trovare il colpevole e di comprendere la dinamica dell’omicidio, perché un abile assassino ha tessuto un piano diabolico a danno di Kristina, del suo patrimonio e utilizzando come ragnatela proprio l’infanzia di questa ragazza e le persone che amava di più.
- VIA
- Nez
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