
Jane legge di notte
L’uomo che si innamorò della luna
L’uomo che si innamorò della luna di Tom Spanbauer ( 1991) è un romanzo che molti aspiranti scrittori devono aver letto, o forse leggeranno se non l’hanno fatto. Una cosa è certa “L’uomo che si innamorò della luna” non è per tutti. Tom Spanbauer costruisce una storia che coinvolge la testa, lo stomaco e il cuore del lettore. La sua scrittura corre frenetica dentro la vita e le relazioni del protagonista, il ragazzo mezzo sangue Shed. Salta, inciampa e precipita generando un pathos continuo, la scrittura del signor Spanbauer richiama proprio il vivace Killdeer, l’uccello corriere di cui parla nel romanzo e l’analogia che ne fa per descrivere il gioco preferito di Shed. Il fulcro del romanzo è la ricerca del Sé sviluppata secondo due linee principali: il bisogno di Shed di identificarsi dentro un genere maschile o femminile, e la scoperta della verità familiare.
Le persone hanno il naturale bisogno di aggregarsi e di sentirsi parte di qualcosa, la famiglia è un’ancora, non importa come essa sia costituita. Spanbauer crea una famiglia bizzarra per Shed, formata da Ida Richelieu, scandalosa prostituta e proprietaria dell’albergo bordello Indian Head Hotel, colei che alla morte della madre di Shed lo prende sotto la sua ala e lo fa diventare un “berdache”, Alma Hatch una ex venditrice di bibbie e l’enigmatico cowboy del Montana di nome Dellwood Barker. In questa cornice di personaggi buoni e disfunzionali, c’è anche l’anti eroe per eccellenza.
Il nemico di questa felicità, l’uomo che ha usato violenza su Shed e sua madre, il diavolo si chiama Billy Blizzard (un ex amante di Ida), rappresenta il colpo di scena che nella narrazione è usato per spaventare Shed e il lettore. Quando sembra che Billy sia morto, il diavolo ritorna.
Non è un caso che Chuck Pahalaniuk, abbia incluso l’opera di Tom Spanbauer fra i suoi romanzi di formazione, questa è una storia che cambia chi la legge. Chi è veramente mio padre si chiede Shed? La relazione d’amore con Dellwood lo confonde e lo ammalia, diventa il contenitore dell’amore buono, quello paterno che il protagonista non ha mai conosciuto, la passione fisica fra i due è caratterizzata da tratti di onnipotenza e controllo. La sessualità sembra essere la chiave per capire tutto, per controllare le emozioni negative, l’innominabile, la parola “buco” è ripetuta in modo quasi ossessivo, nelle parole e nelle gesta di Shed non è solo un luogo anatomico bensì il posto dove andare, la casa, l’amore che non c’è, la paura di quello che non si conosce. Un tunnel senza fine.
Non sembra esserci molta differenza fra personaggi maschili e femminili, si comportano in modo folle e manipolatorio, per esempio Ida Richelieu è rude, apparentemente distaccata dalla sua identità di “prostituta”, i rituali che mette in atto come la vestizione puntigliosa e raffinata, fare il bagno sempre nel medesimo orario e rifugiarsi a scrivere nel suo quaderno, cose che non vuole fare leggere a nessuno, la caratterizzano come una madre-amantide. Lei decide il destino di Shed, è lei che fa entrare Billy Blizzard nelle loro vite, è lei che svelerà la verità nell’epilogo, lei è amata da tutti ma in realtà fagocita tutti quando ne ha bisogno.
Mi sono chiesta in chi si sarà identificato l’autore, nella persona di Shed o di Dellwood? I personaggi che si muovono eccitati e disperati nel deserto dell’Idaho, suggeriscono che Tom Spanbauer deve aver tracciato una sorta di autobiografia dello scrittore. Secondo la mia linea di pensiero, per molto tempo non si è sentito parte di qualcosa, aveva un rapporto difficile o caotico con la figura paterna, il padre è stato amato sino alla disperazione e forse inconsciamente odiato. Shed/Spanbauer deve perdonare i suoi genitori, la ricerca del vero padre è una lotta dolorosa con sé stesso. Lo dimostra lo stile della scrittura caratterizzata da il ritmo ossessivo delle parole, i dettagli anatomici abbondano, le sensazioni egosintoniche di Shed e Dellwood, gli acting out o reazioni comportamentali difensive di Alma e Ida, infine il ruolo dei cattivi simbolicamente sono le paure che si ripresentano che ricordano ai personaggi il loro destino.
Non è solo quindi la vicenda di un ragazzino indiano che cresce in un bordello ad Excellent, l’eroe alla fine si sente parte di qualcosa, inventa la sua famiglia e accetta il destino che Ida ha scritto per lui. E in tutto questo affascinante e caotico luna park, appare Dellwood Baker, un uomo romantico e fragile che ha imparato a parlare alla luna, e se ne è innamorato così da diventare leggenda.
- VIA
- Nez
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