
Janeleggedinotte
LASCIAMI L’ULTIMO VALZER
Lasciami l’ultimo valzer (Zelda Fitzgerald, 1932). Zelda è una scrittrice raffinata, sensibile ai cambiamenti familiari, affascinata dal bello, dall’estetica del mondo che la circonda, Alabama la sua protagonista sembra un ritratto fedele della scrittrice. Personalità istrionica, dal temperamento agitato e sempre alla ricerca di qualcosa che la soddisfi. L’amore per il marito David è di natura simbiotica, lui è un pittore affermato, di famiglia aristocratica e adora circondarsi di artisti e personaggi influenti nella società. Alabama è innamorata dell’immagine che di riflesso lui le rimanda, dentro i suoi occhi lei si specchia e per un po’ di tempo ciò che vede sembra bastarle. La natura inquieta di Alabama si manifesta nelle continue richieste che fa a David, in termini di uscite, locali notturni, feste esclusive, oppure cambiamenti di residenza. Sembra difficile per questa coppia mettere radici. Definito dai critici un romanzo autobiografico, in effetti se si va a sbirciare la biografia di Zelda Seyer Ftizgerald emergono numerosi punti di contatto fra la vita immaginaria di Alabama e quella realmente vissuta da Zelda. La morte dell’adorato padre, è un trauma che la scrittrice non riuscirà ad elaborare completamente. La relazione con David-Francis è irta di difficoltà, lui non sembra un marito empatico, piuttosto egoista e vanitoso più che altro concentrato sulla professione artistica non si rende conto che la moglie non potrà vivere in eterno nella sua ombra, e a proposito di ombre nonostante Zelda dipinga una visione romantica e naturalistica nel quotidiano di Alabama, abbondano infatti descrizioni di questo tipo relative agli ambienti esterni, parchi, viali, cenni di botanica sparsi qua e là elegantemente infiocchettati in una carezza sensoriale, altro non è la sensibilità della narratrice, il suo bisogno di affetto e di essere circondata da cose belle, tuttavia il marito viene descritto come un essere distaccato dal tono di fondo del romanzo, un narcisista libertino che c’è e non c’è.
Alabama nello studio della danza sotto la guida di Madame ci butta dentro tutte le sue energie, raggiunge uno standard elevato impensabile per la sua età, imperterrita insiste contro il parere di familiari e amici tanto che il marito si ricrederà, verrà persino scelta per interpretare un ruolo al San Carlo di Napoli. Tuttavia proprio quando sembra vicina al trionfo di se stessa, il pessimismo della scrittrice e il suo carattere istrionico riappaiono, così il destino della sua protagonista subirà la stessa sorte. Purtroppo Alabama perderà l’opportunità di mostrare in teatro le sue doti di ballerina classica, l’inalazione accidentale di una colla per le scarpe da ballo, la costringerà molte settimane a letto in ospedale.
Sembra non esserci un lieto fine, tuttavia Alabama guarisce dai suoi dolori, lascia che il tempo e la famiglia di origine alla quale è molto legata, la circondino di attenzioni, così anche David non appena muore il suocero- giudice si ricorda improvvisamente di essere anche un marito e nell’epilogo osserviamo una coppia che si è ritrovata, condividendo le stesse incertezze.
Consigliato a chi come Alabama cerca una rinascita, un motivo per andare avanti, ci sono donne che non si sentono completamente appagate nel matrimonio e nella famiglia come la protagonista di questa vicenda, volano come api da un fiore all’altro, gustano il nettare per capire cosa mettere dentro la loro esistenza. Alabama passa da un interesse all’altro senza mai concludere nulla, poi si appassiona alla danza e diventa un motivo di felicità così grande da trascurare perfino la crescita della figlia. Se hai raggiunto un obiettivo con tanta fatica, eppure alla fine hai visto sfumare tutto allora ti rivedrai nella storia di Alabama-Zelda. In fondo Alabama, nonostante la sua personalità si sia forgiata negli agi di un ambiente elitario, è una donna fragile che trova una modalità di resilienza, e guarda al suo futuro coltivando l’indispensabile speranza e l’ amore per tutto ciò che la circonda.
- VIA
- Nerina Elena
Leave a comment