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E.U.ATLETICA- AZZURI, UN MADE IN ITALY PIU’ FORTE DI SEMPRE!
E.U- Gli Europei di Atletica ci hanno regalato con gli Azzurri, il Made in Italy, più forte di sempre. Spesso, ergersi a italiani di pregio o rincorrere esempi mostrati da giovani atleti italiani, può dar la sensazione che si nasconda dietro le parole inneggianti, un desiderio di balconi, pulpiti e popoli sottomessi. Non è così.
Chi vi scrive ha cominciato a muovere i suoi passi, nell’Atletica leggera, 1500 metri. Due società sportive in cui riposi aspettative e promesse agli allenatori. Tutto durò il tempo di un saluto. Mia madre, non amava questo sport e la disciplina sportiva in cui mi cimentavo. Mi ostacolò in ogni modo e, per il quieto vivere, rinunciai. Si, sono una rinunciataria. Ai tempi, le priorità della mia famiglia, erano altre e non avendo un padre presente e onnipresente, dovetti arrendermi all’evidenza di non essere la rampolla di un casato milanese che si distingueva a suon di zeri, nella comunità. Decisi di accettare l’inevitabile e seguire il calcio, tanto caro a mio padre. Quando decisi che avrei cambiato sport, che avrei voluto fare il portiere nel Milan femminile, il suo sguardo perso, mi bollò per sempre. Lui, era juventino. Il tennis, non potevo nemmeno permettermi di sognarlo ma lo sport, l’ho sempre respirato in famiglia, anche se non sono mai riuscita a praticarlo da professionista. La mia famiglia era sportiva, televisivamente. Ma io, lo amo lo stesso, lo sport e ho sempre cercato di praticarlo.
Da Jacobs, a Paltronieri, Pellegrini, Palmisano, Simonelli, mi sento inorgoglita quando vincono medaglie o scalano classifiche, fissando nuovi record.
In Italia, non esiste una cultura dello sport e nonostante gli antichi citavano il “mens sana in corpore sano”,
Cosa volevano dire?????
Se il corpo è sano, la mente lavora meglio? Che la scuola non sia all’altezza di sollecitare e far emergere la giusta curiosità verso modelli comportamentali che possono aiutare a intraprendere indirizzi migliori di vita, ce ne siamo accorti da tempo. La soluzione? Banchi con le rotelle.
Oggi i giovani sono sempre meno impegnati a sposare, con l’immaginazione, idoli che poco contano sulla scena pubblica e guadagnano troppo poco. Se volano milioni, si hanno follower a vagoni. Se ami solo lo sport, non sei praticamente nessuno per l’immaginario collettivo. Sempre più minori inseguono il dio denaro, sono violenti e si sballano, insidiano, in gruppo, i più deboli o giovani ragazze, mettendosi al seguito di inutili compagnie, che trovano nel relax prodotto dal nulla a tutto tondo e droghe, l’unico rimedio. Cercano lo sballo ma nessuno nelle loro famiglie, li mette al primo posto e gli parla di musica e di sport, troppo impegnati a twittare?
- VIA
- angelina farro
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