
Costume & Società
Allevamento giovani violenti in modalità “binge-watching”
La sovraesposizione di contenuti violenti, che dalle App entrano in tutte le case del mondo, costituisce un’argomentazione di enorme importanza su cui, ci si comincia ad interrogare. Che cosa sta succedendo? E’ in atto un allevamento “inconsapevole” di giovani violenti. Contenuti sempre più violenti, fruiti senza nessun censore, lo fa pensare. Stiamo istruendo le nuove generazioni al male? Il pericolo lo percepiamo tutti ma siamo talmente preoccupati di comunicare anche con i sassi, che il “problema” passa in giudicato. L’aggressione virtuale, subita fai nostri figli, non tocca più nessuno.
Si legge troppo poco, ci si fionda sui social, quasi mancasse il respiro, se non lo facciamo, tutto il resto, è il paradosso che sostituisce la “normalità” perduta. La vita negli standard, non piace più a nessuno, la bizzarria, si persegue, l’eccentricità è il nuovo credo. Si vive di esagerazioni che mal di sposano con la normalità. Internet è la nuova Bibbia, sta cambiando la gente, la vita di tutti, la nostra visione di presente e di futuro non esiste più, rimane l’oggi. Il passato è dimenticato, nessuno ha voglia di ricordare. Le generazioni future, che la memoria l’hanno persa, vivono l’esposizione costante a tutto campo, dei contenuti forti e malevoli, che si accompagnano ad una valanga di notizie. Il risultato, un’asocialità che generanla convinzione di essere grandi comunicatori del nulla ma nuovi “mostri”. Altri fattori, concorrono a deformare il comportamento umano, in primis, l’ambiente familiare, sempre più lontano dal mondo dei figli ma con l’illusione di esserci, grazie all’utilizzo della stessa connessione e mondo virtuale.
La scuola, non riesce adù stare al passo coi tempi dei giovani. I professori si adeguano e ringraziano per il fardello alleggerito da competenze. Il trolley, non è la soluzione. Ma è moda ed è sempre pesante trascinarselo dietro. I bambini, gli adolescenti, tra i più suscettibili all’influenza dei media, essendo i più esposti ai pericoli che si nascondono dietro una chat e affini, non saranno al sicuro se i divieti e le protezioni gli adulti non le attivano. Monitorarli con le tante invenzioni messe a disposizione dai tanti dispositivi non basta. E’ già Troppo tardi.
Non prendiamoci in giro, includendo filtri di età, controlli parentali, al fine di limitare l’accesso a contenuti inappropriati, il banco vince sempre. La dipendenza, quando fa parte della tua vita, non la controlli più, la devi curare.
Nonostante non si possa generalizzare su nessun argomento, la sovraesposizione a contenuti violenti può avere impatti reali. E’ vero che bisogna tutelare la libertà di espressione ma con al grido di libertà libertà, si impedisce alle generazioni future di comprenderne appieno il significato, perché schiacciati e plasmati dalla libertà di produttori affamati di ricavi che trasformano le persone in semplici bancomat.
Cos’è il binge-watcing? Sono le maratone seriali che moltiplicano il telefilm di una volta e ti permettono di incollarti allo schermo, perdendo il contatto con il mondo, con la vita e con te stesso.
- VIA
- Patrizia S.C
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