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Habemus Papam: TrumPope
“Habemus Papam” è l’annuncio cerimoniale che il cardinale protodiacono che attesta l’elezione del nuovo Papa. L’annuncio viene detto dalla loggia centrale della basilica di San Pietro in Vaticano. Accade di tutto e di più, durante l’attesa dell’elezione del Vescovo di Roma, nonché nuovo Pontefice. E le 250.000 persone attese per l’evento, che il mondo, tutto, attende con ansia.
A questo proposito, non possiamo disattendere l’ironica immagine che, Donald Trump, nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, ha fatto girare su Truth e X, che lo ritrae in abito talare, in atto benedicente con crocefisso al collo e sul capo la classica Mitra. L’immagine, è stata condivisa anche dall’account della Casa Bianca, ma l’atto, ha portato al suo indirizzo, una valanga di critiche, provenienti da Chiesa e fedeli.
Trump, non è nuovo a queste “butade”, che lo fanno somigliare sempre di più a Elon Musk, che tutti conosciamo come un milionario estremamente ironico e un po’ burlone negli atteggiamenti pubblici e rivolti al popolo di X.
«Mi piacerebbe essere papa, sarei la mia prima scelta». Scherzosamente il dileggio che accompagna l’immagine del “TrumPope”, è diventato virale.
Ma chi sono i papabili, che saranno presi in considerazione nel conclave di cui ormai, tutti parlano, nell’attesa di una “fumata bianca”? Sono diversi i cardinali osservati, al fine di decidere il successore di Papa Francesco. Oggi alle 16.30 comincerà il conclave, che tutti dicono che sarà breve.
Questi i nomi dei cardinali in corsa per il pontificato: Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Oltre agli italiani, ci sono anche figure di spicco che provengono dall’Africa, America e Asia: Besungu, Sarah, Dolan e Prevost. Si aggiunge il cardinale David di Manila. Considerando che la scelta del nuovo Pontefice sarà caratterizzata da diversi fattori come la provenienza geografica, l’orientamento teologico, l’esperienza pastorale. Certo è che l’Asia si avvicina sempre di più, non sarà che, come per le serie TV K-drama e C-drama, che oggi stanno catalizzando l’attenzione del pubblico di tutto il mondo, anche il nuovo Papa potrebbe essere asiatico?
- VIA
- laredazione
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