Vignettopoli
“Stalking” oggi è reato anche in Italia
Cosa significa nel concreto Stalking? L’amore Fatale, film di Roger Michell, esprime in chiaro come può manifestarsi un’attenzione fastidiosa, noi consigliamo di prenderne visione, benché sull’argomento, siano tanti i film che esplicitano in chiaro i comportamenti molesti. Si chiama “Stalking” e da oggi è considerato reato anche in Italia.
Ma cosa significa nel concreto Stalking? Se traduciamo il termine, il suo significato è “molestare” “perseguitare”. Ma vediamo nel concreto la legge che, a firma del Ministro Carfagna, ha messo mano ad una carenza legislativa di cui si sentiva il bisogno, soprattutto oggi che con l’espandersi della comunicazione via Internet, i contatti di ogni persona che utilizza chat, social network ecc, sono tantissimi. L’articolo è il “612-bis”. Atti persecutori. Oggi le donne e coloro i quali si sentono minacciati da comportamenti persecutori, hanno uno strumento in mano per reagire ad un comportamento lesivo verso la propria persona. La pressione psicologica perpetrata ad oltranza attraverso diverse azioni quali sms, telefonate a qualsiasi ora del giorno o della notte, o atteggiamenti fastidiosi e messi in atto per disturbare la privacy della persona, e che possono portare il ricevente-vittima della molestia, a stati di ansia, paura, a vivere in modo limitante la propria vita, e subire atti violenti che possono arrivare a mettere in pericolo la vittima prescelta dallo stalker. Psicologicamente il fenomeno, che nella nostra società in “corsa” sembra assumere proporzioni allarmanti, è tradotto dagli esperti come “la sindrome del molestatore assillante”. Come si riconosce questo “molestatore assillante”? Esistono comportamenti che più di altri, fanno intuire che ci si trova di fronte a persona che riveste il ruolo aberrante di stalker? Ma, soprattutto, cosa si deve fare e cosa devono fare le donne, quando si ritengono di essere entrati in contatto con questo tipo di comportamento? Ricordiamo che “cellulare” e “Internet” sono i mezzi di comunicazione prediletti dallo “stalker”.
Quindi, la prudenza non è mai troppa quando si intrecciano amicizie virtuali e prima di consegnare numeri di cellulari e indirizzi o dare troppi particolari di se, ricordarsi sempre che dall’altra parte c’è uno “sconosciuto”, e lo sarà fino a quando non si sarà approfondita la conoscenza; conoscenza che non può essere in nessun caso fatta in pochi minuti. Ma lo stalking non riguarda solo persone sconosciute e che possono arrivare attraverso chat, forum, social network, ma anche da persone che si incontra e frequenta abitualmente: un collega, che può essersi invaghito di voi, ma che non riceve le giuste (secondo lui) attenzioni, o è stato solo respinto. Un ex-partner, spinto dal desiderio di salvare il salvabile di una storia finita, o mosso solo dal desiderio di vendicarsi per essere stato lasciato. Una persona che pensa di aver subito un danno a suo dire, può trasformarsi in persecutore, ma anche ex mariti gelosi, corteggiatori disattesi, amici virtuali…Lo stalker può essere denunciato anche in Italia, questa è la novità, e rischiano da sei mesi a quattro anni di reclusione, fino ad arrivare all’ergastolo se la vittima perde la vita.
Il ddl, prevede aggravanti se la vittima delle molestie è una donna in stato di gravidanza, se il molestatore è recidivo e la pena è adeguata alla gravità del reato. Importante l’istituzione di un fondo per le vittime di stalking: di 20 milioni di euro. Le donne oggi, maggiori riceventi del comportamento lesivo, hanno un’arma efficace sulla quale contare, ma rimane sempre il dubbio per il quale non è facile identificare un molestatore che non si macchi di atti gravi e violenti, e ci si chiede quale sia il confine per identificare un comportamento del genere? Una legge importante, ma forse, sarebbe meglio che ci si impegnasse di più, nel rendere adeguate anche le leggi già esistenti e che vietino a stupratori accertati, di ritrovarsi nuovamente liberi di agire a danno delle donne come è già successo. Ci si augura che le donne adottino un comportamento responsabile al fine di non doversi trovare ad additare chiunque come “stalker” e che, nel momento in cui, prove alla mano, si rivolgano agli organi competenti: Polizia e Polizia postale per ciò che riguarda Internet. Il confine è sottile, si spera che non venga volutamente travisato per vendette personali che creerebbero solo confusione e mostrerebbero poco rispetto per chi è davvero vittima dello Stalking.