EsoteriKaMENTE Sognando
AMAMI IN SOGNO
E’ un sogno piuttosto comune e ricorrente specialmente nella popolazione femminile di qualsiasi età. La scena sessuale si riveste di molteplici significati ed è strettamente correlata alla vita reale del sognatore.
Il desiderio di incontrare qualcuno conosciuto da poco, di ricevere delle attenzioni che mancano da tempo, il bisogno di scaricare la libido repressa verso un oggetto d’amore sconosciuto e occasionale, sono solo alcuni esempi piuttosto comuni, riferiti da chi regolarmente fa sogni erotici o comunque sessualmente eccitanti. Se l’obiettivo del sogno è l’appagamento di un desiderio sessuale in questi casi, ciò che conta veramente per l’interpretazione sono i protagonisti del rendez-vous e la natura dei loro rapporti nella realtà. Uno sguardo rubato alla macchinetta del caffè, l’affascinante sconosciuto sull’autobus oppure il collega di ufficio troppo timido per dichiararsi. La psiche femminile, audace e fantasiosa, si lascia travolgere da emozioni e fantasticherie ed è per questo che molte donne riferiscono sogni erotici, talvolta molto trasgressivi in cui nonostante la consapevolezza dell’oggetto d’amore, che potrebbe essere il marito o il partner occasionale, restano sorprese dalle modalità di seduzione agite nella dimensione onirica. Ecco che il sogno diventa il teatro sicuro e inviolabile in cui sperimentare ogni ardita e scandalosa fantasia. La rimozione della curiosità sessuale si riversa nel sogno, quando non trova una modalità di soddisfacimento nel rapporto di coppia. Il sogno che segue ne è un esempio: (Eleonora)
In questo scenario onirico, la sognatrice opera una negazione di partenza, sostiene infatti di non aver mai visto il signore che varca la soglia dell’ufficio, perché nel momento in cui cerca di recuperare le informazioni del sogno senza rendersene conto si difende dalla consapevolezza di essere fisicamente attratta da un altro uomo. La notte o il buio, indicano l’inconscio e un conflitto intrapsichico che non si è ancora manifestato alla soglia della consapevolezza. Ciò che segue nelle scene successive, ovvero le modalità con cui l’uomo la sottomette al suo volere, senza dare alcuna spiegazione, suggerisce un’aggressività, che non trova nella realtà vie di scarica. Il bisogno di parlare e di esprimere le proprie fantasie e paure relative alla sessualità, tace con il partner. La sognatrice preferisce al dialogo, la dimensione della fantasia e per questo motivo, si ritrova spesso nella sua immaginazione, oggetto nelle mani di uno sconosciuto. Semplice la deduzione che ciò accada anche nella vita onirica; la fantasia di fare sesso con uno sconosciuto diventa nel caso di E. un potente afrodisiaco del cervello, che è rafforzata dall’atto “sadomasochista” di essere presa con la forza. Il piacere di essere presa con la forza ha origini antiche, si traduce in un rapporto arido e sterile con la figura paterna, non lasciava spazio ad un aperto dialogo, era idealizzato come una figura imponente e di elevato prestigio, per tale ragione, in alcuni soggetti femminili si sviluppa un inconscio bisogno di essere punite ed il godimento fisico per essere soddisfacente deve ricalcare questo modello. Essere legate, picchiate, o in ogni caso subire passivamente la forza del partner, in un sogno come questo può essere la spia di allarme di un problema che ha per l’appunto radici lontane. Un altro indizio importante è rappresentato dalla frase ” non mi sento capace di reagire…” che conferma lo stato emotivo presente della sognatrice, improntato su una bassa autostima e sbalzi di umore dai quali si sente a volte prigioniera. Un sogno di questo genere è totalmente improntato sulla passività, certo non funge da modello poiché tanti sono i desideri e le emozioni in gioco contenute dentro una scena onirica d’amore, spesso e volentieri si riallacciano a rapporti sentimentali vissuti nella quotidianità con senso di colpa e smarrimento. Nel sogno di E., l’atteggiamento inerme e senza reazione allude in modo assolutamente esclusivo ai suoi desideri inespressi e alle difficoltà caratteriali che un’energia vitale “spenta” inevitabilmente produce.