Vignettopoli
La dolce Vita …continua.
Marcello, il protagonista del capolavoro di Federico Fellini, è un collega sullo stile: stare bene, cercare lo scoop e annoiarsi mai. Egli scrive per un giornale mondano e, occupandosi di intrattenimento, punta la sua attenzione, sempre e comunque, sulla mitica Via Veneto romana e le persone che in essa fanno una strana “vasca”.
Il suo stile di vita non è molto diverso dalle persone di cui parla o sulle quali spera di trovare lo scoop attraverso una sofferta ricerca di sé; bella vita, donne a gogò, alcool e nonostante conviva con Emma, l’unica donna che lo trattenga, seppur debolmente ad una realtà che fugge, saranno il suo corollario
Attraverso le stelle e stelline, giovani annoiate dalla loro ricchissima vita e in cerca di emozioni, saranno le occasioni per Marcello di collezionare e attivare nuove esperienze sentimentali.
La professione preme, il dovere lo chiama e l’impegno verso questo o quel personaggio, o le bugie di due bambini che asserivano di vedere la Madonna, sono i cicalini che lo riportano a quella realtà che, anziché permettergli di trovare e scrivere pezzi con dedizione professionale, lo svegliano dalla full immersion in cui si sta inabissando, la vita tentatrice dalla quale non riesce a scollegarsi, assumendo sempre nuove sembianze, diventando uno dei tanti protagonisti delle “notti romane”.
Il basso profilo morale che circonda i V.I.P e la società in cui ruotano, gli diventa chiaro quando, dopo aver partecipato ad un’ennesimo momento festaiolo organizzato dalla creme della creme della società nobiliare degradata dal vizio, accade un fatto che coinvolge l’amico Stainer, intellettuale che periodicamente riunisce nella sua casa, artisti e nobili di ogni genere; idealmente la sua vita “felice”, mette nelle condizioni l’amico di pensare che forse, sarebbe l’ora di crearne una propria con la donna ufficiale, da sempre accanto a lui, nonostante i tradimenti, Emma.
Stainer si uccide ma la tragica notizia sta nel fatto che, prima di farlo, sopprime i suoi due bambini. Marcello per superare la delusione e l’orrore della tragica fine della famiglia felice cui voleva riferirsi in un prossimo futuro con Emma, si getta a capofitto nella vita mondana, quasi a voler raggiungere il degrado di se stesso, ci riuscirà, dopo aver partecipato ad un’orgia che ha disgustato tutti i partecipanti, Marcello casualmente, mentre cammina un po’ inebetito e disgustato da tutto e tutti, si imbatte in un a giovane dall’aria pura e innocente, uno sguardo che lo cattura, ma non comprende cosa le stia dicendo; un canale d’acqua divide i due e Marcello, finisce col seguire la traccia d’impronte lasciata dai suoi amici, rituffandosi nel totale degrado al fine di ubriacarsi del “nulla”. ..
Uno spaccato sulla turbolenta vita della borghesia romana, 1960, dove Federico Fellini, con La dolce vita, riconferma il genio predittivo, compreso e “ripreso” dai sempre verdi accadimenti che la società non manca mai di sfornare davanti ai nostri occhi.
” Non è cambiato niente!”
La Roma “felliniana”del ’60, ben si sposa con il nostro Paese che mette il dito, una volta di più, su quella che è la piaga degli italiani: presuntuosi, vanesi, pieni di sé, tanto da fermare, come “Marcello” una vita, una professione, al solo scopo di ricorrere le “anitone” che offrono sesso, preludi di piaceri oltre ogni limite e false speranze di sé. Era un vivere folle, che oggi viene ripetuto, riveduto e corretto, tra fiumi di liquori e facili costumi raccontati da parolai col vezzo radical-chic di un intellettualismo di basso profilo, dall’alto di un trono considerato sacro e inviolabile, che mai, si è ripulito di tutte quelle scorie che han camminato, di decennio in decennio, a sporcare completamente una società alla deriva, che annaspa ma nessuno pare voler realmente salvare. Accendiamo il “grande fratello”, facciamo un salto su “faccia di libro”, poi di corsa ad ascoltare il cinguettio di un “twitterino” qualsiasi e così via, sino a sbranarci il cervello con le nostre limitazioni che, di passo in passo sono divenute aberrazioni digitali e insieme, il grande difetto del mondo.
La “dolce vita” continua inesorabile il suo processo di identificazione sulle masse, disgregandole, dove non esiste più una visione comune ma singola; l’individuo ricerca incessantemente il successo, senza che abbia i requisiti per riuscire ad ottenerlo. Le generazioni passate, hanno avuto tanto, poco hanno conservato e molto, rubato. Il degrado morale, culturale e sociale, ha raggiunto livelli dei quali nemmeno immaginiamo la grandezza e che cammina alla velocità con cui si stanno allargando le comunità di topi a Roma.
GENERE: Drammatico
ANNO: 1960
REGIA: Federico Fellini
ATTORI: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Magali Noël, Alain Cuny, Annibale Ninchi, Walter Santesso, Valeria Ciangottini, Mino Doro, Audrey McDonald, Jacques Sernas, Polidor, Lex Barker, Laura Betti, Enzo Cerusico, Adriano Celentano, Riccardo Garrone, Nadia Gray, Renée Longarini, Gianfranco Mingozzi, Enzo Doria, Giulio Paradisi, Carlo Di Maggio, Alain Dijon, Giulio Citti, Lilly Granado, Maurizio Guelfi, April Hennessy, Gloria Henry, Angela Wilson, Noel Sheldon, Angela Giavalisco, Mara Mazzanti, Maria Teresa Vianello, Teresa Tsao, Gianni Querrel, Thomas Torres, Giulio Girola, Romolo Giordani, Nina Hohenlohe, Gloria Jones, Harriet Medin, Adriana Moneta, Anna Maria Salerno, Cesarino Miceli Picardi, Francesco Lori, Ada Passeri, Desmond O’Grady, Fabrizio Capucci, Alessandro von Norman, Leonida Repaci, Anna Salvatore, Doris Pignatelli, Eugenio Ruspoli di Poggio Suasa, Franco Rossellini, Cristina Paolozzi, Elisabetta Cini, Giuliana Lojodice, Renato Mambor, Lucia Vasilicò, Oliviero Prunas, Giò Staiano, Vadim Wolkowsky, Italo Zingarelli, Aldo Vasco, Antoinette Weynen, Winie Vagliani, Gino Talamo, Isabella Sodani, Loretta Pepi, Liana Orfei, Umberto Orsini, Marta Melocco, Lucia Modigliani, Yamy Kamadeva, Else Knorr, Paola Petrini, Ida Bracci Dorati, Ignazio Balsamo, Giuseppe Addobbati, Armando Annuale, Gianni Baghino, Libero Grandi, Christine Graefeck, Andrea De Pino, Oretta Fiume
SCENEGGIATURA: Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio Flaiano, Brunello Rondi
FOTOGRAFIA: Otello Martelli, Arturo Zavattini, Ennio Guarnieri
MONTAGGIO: Leo Catozzo
MUSICHE: Nino Rota
PRODUZIONE: GIUSEPPE AMATO E ANGELO RIZZOLI PER RIAMA FILM (ROMA) – GRAY FILM – PATHE’ CINEMA (PARIGI)
DISTRIBUZIONE: CINERIZ (1960/1980) – DOMOVIDEO, NUOVA ERI, MONDADORI VIDEO, MULTIGRAM, L’UNITA’ VIDEO – DVD: CINEMA FOREVER
PAESE: Francia, Italia
DURATA: 180 Min
- VIA
- nicdamiano