Editoriale
Governo istituzionale a difesa della Democrazia
Alle soglie del terrorizzante e temuto aumento dell’IVA, che probabilmente nessuno aveva il coraggio di fare, l’ex vice Premier, nonché Ministro degli Interni, Matteo Salvini, con un colpo di coda, ha sorpreso tutti e sfiduciato il Premier Giuseppe Conte, alza la voce ma sempre, rivolgendosi alla “sua” platea. Non passa che una manciata di ore ed ecco, che lo stesso Salvini, fa un passo indietro, mentre tenta a suon di telefonate di convincere DiMaio, a riprendere da dove avevano lasciato. Com’è andata, lo sappiamo tutti, visto che un numero considerevole di persone ha seguito in diretta la levataccia di capo, fatta da Conte al suo vice Premier e il prosieguo: nessun passo indietro di Giuseppe Conte e senza tanti preamboli alla platea dei Senatori, ha girato i tacchi e si è diretto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per rassegnare le sue dimissioni.
Ingenuamente e sulla spinta di un successo che i sondaggi gli conferivano e sempre in aumento, è scivolato sulla buccia di banana, dove politici più autorevoli ed esperti di lui, evidentemente, lo aspettavano al varco.
Ancora una volta, la lungimiranza di un singolo politico, il Senatore Matteo Renzi, ex Premier ed ex Segretario del PD, nonché oggi, fondatore di Italia Viva, ha consegnato la soluzione agli italiani e, nonostante sia sempre stato osteggiato dai soliti noti: fuoco nemico e amico, ha messo a segno una bella vittoria che fa di lui, la punta di diamante della politica italiana, segretamente ammirato da molti, apertamente, ancora oggi, acclamato seguitissimo.
Beppe Grillo, Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, attuale Segretario PD, coadiuvato anche da una ritrovata compattezza nel partito che nessuno si aspettava, han fatto la differenza e permesso di mettere una barriera a chi richiedeva i poteri forti e troppo spesso, faceva capire chiaramente che, oltre ai suoi elettori, non c’era più nessuno che lui potesse temere.
Giuseppe Conte con il magnifico discorso, dove ha spiegato le ragioni che gli impedivano di dar seguito ad un Governo con la Lega, ha finalmente fatto conoscere un po’ di più se stesso. Ha conquistato gli italiani con percentuali altissime. Ha conquistato l’Europa e il Mondo: una presa di posizione che diceva in chiaro della sua preoccupazione per l’Italia con un partner che dava la sensazione di voler conquistare posizioni preoccupanti, alla luce delle dichiarazioni fatte e che venivano da più parte. Quattordici mesi dove l’assenza dell’Italia in Europa, si è sentita e dove, in modo claudicante, un Governo con un’alleanza innaturale, ha tentato di mettere a segno qualche vittoria ma molto poco in confronto a quello di cui il Paese aveva bisogno.
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