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La Tragedia di Ottavia De Luise
Prima di morire vorrei sapere che fine ha fatto mia figlia. C una donna di 87 anni che chiede solo questo: sapere cosa successo alla sua piccola. Perch sono tanti trentacinque anni di silenzio, sono infiniti: chiedersi prima dove sar finita, poi se sar viva, infine soltanto se quei resti in fondo al pozzo sono ci che rimane del suo corpo.
La bambina si chiama Ottavia, perch lultima di otto fratelli. Sembra di parlare di una familias dellantica Roma, della trama di una praetexta: invece la vicenda si svolge a Montemurro, in Basilicata, il 12 maggio del 1975.
E questo il giorno in cui la dodicenne Ottavia viene inghiottita nel piccolo borgo conta appena 1500 abitanti. Lultima a vederla una donna, nei pressi della chiesa del Carmine, lungo la strada che porta ad Armento, alle ore 17, a cui la bambina dice che si sta recando nella masseria della famiglia Rotundo, l accanto.
Nessunaltra parola, nessunaltra spiegazione. Ottavia De Luise si allontana e scompare cos dalla scena del mondo.
La mamma Luisa lha lasciata a pochi metri da casa, in compagnia di una cugina. Alle 17, non vedendola tornare, manda un altro figlio a cercarla nella piazza del paese. Lunico carabiniere presente nel borgo non pu fare molto: bisogna attendere 20 giorni prima che vengano mandati 20 poliziotti con dei cani.
Il 27 maggio un rapporto giudiziario afferma che la bambina veniva adescata da alcuni anziani del paese che le davano piccole somme, e che quando la madre seppe di ci, and a cercare i responsabili e disse loro di stare lontani dalla figlia.
Questa informazione porta altro orrore, disgusto, rabbia dentro questa storia. Ma porta anche un nome, o piuttosto un soprannome: il viggianese. Chi questuomo, evidentemente originario di Viggiano, in provincia di Potenza, che dopo la scomparsa di Ottavia i coniugi De Luise denunciano? Anche questa figura rimane unombra, che con il tempo si dissolve: allepoca la violenza sessuale era ancora un reato contro la morale e non contro la persona, quindi non potendo procedere dufficio il processo non pot essere fatto senza querele di parte.
Negli anni a seguire alla famiglia arrivano due lettere anonime: la prima consegnata ai carabinieri, la seconda a uno dei fratelli di Ottavia. Nella tragedia antica i messaggeri sono utilizzati drammaturgicamente per raccontare quello che non si visto in scena, di solito perch troppo cruento da mostrare: la storia di Ottavia tragica, e uno di questi due messaggi racconta proprio ci che accade alla piccola fuori scena, ci che troppo efferato da poter essere mostrato. Viene riferita unipotetica confessione del padre morente del presunto assassino e fatto il nome del proprietario della masseria verso cui forse stava andando la bambina, mai interrogato: dice che Ottavia stata violentata, uccisa e poi sepolta nella stalla.
Neanche un mese fa, il caso riportato alla cronaca dalla Gazzetta del Mezzogiorno e ripreso da Chi lha visto: oggi, pi di trentacinque anni dopo la sua scomparsa, iniziano le indagini per scoprire dov Ottavia De Luise. No. Purtroppo, oggi non possiamo pi cercare lei, ma soltanto ci che rimane di lei.
Il 3 maggio i vigili del fuoco ritrovano allinterno del pozzo-cisterna, svuotato e analizzato con il georadar, della masseria ormai trasformata in una villetta, alcuni reperti: Settimio, il fratello maggiore della bambina dice: Potrebbe essere stato esaudito il desiderio di mia madre di ritrovare Ottavia”. L’anatomopatologo, Francesco Introna, dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, esperto per le analisi necroscopiche sui corpi di piccole vittime, incaricato di analizzare questo quid e dargli, se possibile, un nome.
Fino ad oggi l’unico iscritto nel registro degli indagati Andrea Rotundo, ultraottantenne, proprietario della masseria. Per il giorno della scomparsa ha un alibi: era al lavoro come cantoniere.
Il 27 Maggio 2010, in uno dei tanti interventi, di Rosemary Laboragine in facebook, lancia nuovi flash sull’argomento :”A MIO “SENTIRE”…E’ SEPOLTA VICINO CASA …IN MEZZO AD UN GRANDE CAMPO DI MONTAGNA…” e aggiunge in separata sede ” E’ sempre stata l. E’ sempre stata forte questa sensazione di vicinanza alla sua casa, ma dubito che a breve riusciranno a trovare qualcosa. Succeder, ma sar casuale”
- VIA
- Velia Viti