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La vicenda di Donatella
La notte tra il 26 e il 27 luglio 1996: scompare da Francavilla a Mare, in provincia di Chieti, Donatella Grosso. Una giovane ragazza di trentanni, neo-laureata in lingue che tutti ricordano solare, buona d’animo e particolarmente, affezionata a genitori e amici. Sono, oramai, trascorsi quattordici lunghi anni, ma di lei, da quella notte, non si hanno pi notizie. Nessuna telefonata, nessuna lettera, nessuno l’ha più vista: sembra letteralmente, sparita nel nulla.
Secondo un recente rapporto del Viminale, a febbraio del 2010, le persone che risultano scomparse sono 25.229 e 809 i cadaveri non ancora identificati. Dal 1974 a dicembre 2009 di queste 25.000 persone, 1681 sono scomparse dall’Abruzzo: 1200 sono tornate a casa, ma di altre 391 non si ancora svelato il mistero. Tra queste 391 c anche Donatella Grosso, che, oggi, avrebbe avuto 44 anni. Per alcune di queste scomparse si parla di allontanamento volontario, una conclusione a cui giungono gli Inquirenti attraverso lettere, messaggi e tracce che hanno lasciato prima di fuggire. Alcuni sono oggetto di faide tra genitori separati: bambini e adolescenti sottratti da coniugi insoddisfatti o da loro congiunti; altri sembrano vittime di reati; altri, ancora, affetti da gravi problemi psicologici.
Rimangono 256 i casi catalogati con la dizione non determinata. Casi in cui gli Inquirenti non sono ancora riusciti a capire il perchè della scomparsa: nessuna l’apparente motivazione, ma anche nessuna la pista da seguire. Purtroppo tra questi 256 casi troviamo anche quello della giovane Donatella Grosso. Figlia unica di genitori in pensione, dopo avere insegnato una vita intera. Una famiglia semplice e all’antica quella di Donatella. Ma, nonostante l’età ormai adulta, lei, la figlia, telefonava tre o quattro volte al giorno, oppure si teneva in contatto scambiando con loro lettere lunghe e affettuose, in cui non finiva mai di raccontarsi e di esprimere il suo profondo legame alla famiglia. A Francavilla a Mare, Donatella non aveva trovato solo l’indipendenza di donna adulta, ma anche il grande amore della sua vita. Almeno così pensava, purtroppo , illudendosi. Il fidanzato, tale Marco, era per lei come un dono dal cielo dopo una serie di delusioni amorose.
Una storia travagliata, intricata, strana, forse al limite della realtà. Lui un ragazzo capriccioso e bizzarro, che riuscì per mesi a tenere il piede in due staffe: da una parte aveva Donatella, nascosta al mondo, dall’altra pavoneggiava la fidanzata, quella ufficiale, appartenente a una buona famiglia di Pescara.
Quando Donatella scopre la situazione, accusa un grave colpo ma non si perse d’animo: nessuno avrebbe mai, potuto portarglielo via. Un amore vissuto tra inganni, minacce e sofferenze che subiva, quotidianamente, diventando, paradossalmente, di contro possessiva verso un uomo che, probabilmente, aveva idealizzato troppo. Lui, all’epoca dei fatti, era un ragazzo di poco pi giovane di lei, che studiava Giurisprudenza a Camerino. Un amico di studi, ricorda che Marco, nell’ultimo periodo, continuava a ripetere di non farcela pi a sopportare Donatella: forse, troppo invadente, troppo pressante. Intestardita verso un amore non corrisposto come avrebbe voluto. Un amore, quello del fidanzato, esausto al punto di volerla vedere morta. Marco le aveva creato delle illusioni, troppe, promettendole di fuggire insieme e di voler condividere la vita con lei. Illusioni che alla fine, lo pressavano. Il fidanzato non riusciva pi a gestire quella situazione che lui stesso aveva creato, tanto che ad uno degli amici che gli suggerivano di allontanarla o di lasciarla pare avesse detto: che ci vuole? La porto in montagna e la butto da un burronechi vuoi che si accorga che non c pi?
Una frase forte ma che al tempo in cui fu pronunciata non dest alcun sospetto. Alla luce dei fatti inquietante. Il fantomatico fidanzato, oggi, indagato dalla Procura di Pescara per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Lo stesso fidanzato, che gi in precedenza, e sovente durante le indagini si trov a fare dichiarazioni mendaci e contraddittorie. Lo stesso Marco, che forse se la scamp quando in prima battuta, la Procura di Chieti allora preposta alle indagini, archivi il caso perch ritenuto un allontanamento temporaneo.
Possibile che mai nessuno vide pi Donatella? Che fine ha fatto quella ragazza ben voluta da tutti?
Pi di una volta Marco propose a Donatella di fare un viaggio loro due insieme. Ma nessuno avrebbe dovuto sapere: la ragazza non avrebbe dovuto raccontare a parenti o amici di quel viaggio, altrimenti lui stesso lo avrebbe annullato. Ma perch tanta segretezza? Era solo perch a Pescara cera laltra donna?
Due giorni prima della scomparsa, Donatella si trovava a Campobasso con i genitori per trascorrere una breve vacanza. Era in macchina con mamma e papà quando il suo attuale fidanzato così lo aveva definito la chiamò sul cellulare. Donatella pare avere risposto se mi dici che debbo rientrare, rientro.
I genitori rimangono sgomenti per quella strana telefonata, ma, di l a poco accompagnano la ragazza allautobus che lavrebbe portata a Francavilla. Congedandosi dalla madre la abbracci e, tra le lacrime le disse mamma ti dispiace se ti dico una cosa? Nessuno sapr mai cosa volesse dire Donatella.
Forse sapeva che quella sarebbe stata lultima volta che avrebbe visto i suoi genitori? Forse che il fidanzato, al telefono, avesse nuovamente tentato di minacciarla?
24 luglio 1996 Donatella raggiunge Marco a Francavilla. Il 25 luglio 1996 scrive lunghe lettere ad amici e genitori in cui dice che sta per partire e di non preoccuparsi perch sta andando dove la porta il cuore. Promette loro di non fare sciocchezze e nasconde le missive sotto il divanetto del salotto. Che motivo cera di nasconderle?
Arriviamo a quel tragico 26 luglio 1996. Il pomeriggio si incontra con il fidanzato a Pescara in viale Umberto e insieme si recano in un negozio di telefonini, poco distante. Intorno alle 20:00 Donatella telefona allamico del cuore, Lamberto, informandolo che sta per partire, ma senza specificargli dove sia diretta, gli chiede solo di andare a prendere i suoi due cagnolini che lui conosce e, prima di salutarlo, gli comunica che sotto il divanetto del salotto avrebbe trovato alcune lettere. Alle 23:24 di quello stesso giorno, Donatella ricever lultima telefonata al suo cellulare: il fidanzato. In quel momento la ragazza si trovava in strada a chiacchierare con due vicine di casa, una di queste ricorda che Donatella dopo avere ricevuto quella telefonata sinnervos e sembrava sconvolta al punto di correre in casa dicendo voi non mi avete vista.non mi avete assolutamente vista.
Dopo non molto arriv una Renault 5, grigia, da cui scese un giovane con un borsello, che sal in casa della ragazza, dove ci rimase circa unora. Pi tardi, un vicino affacciato alla finestra vide Donatella e il giovane uscire dal portone con una grossa valigia in mano e uno zainetto. Salirono in macchina e se andarono.
Cosa fecero Donatella e Marco in quellora chiusi in casa?
Gli inquirenti trovarono tre bigliettini scritti frettolosamente in cui Donatella, con uno stile non suo diceva che sarebbe andata in Francia a lavorare per un paio di mesi e aggiungeva non preoccupatevi vi chiamo appena arrivo, ma i genitori non ricevettero mai alcuna chiamata. Un depistaggio?
Secondo il fidanzato che in un primo momento aveva affermato di non vedere Donatella da quattro giorni, quella sera accompagn la ragazza alla Stazione Centrale di Pescara, perch lei aveva deciso di andare al nord. Ma nemmeno a lui disse dove fosse diretta.
Ma com possibile? Lui il fidanzato che aveva anche le chiavi dellappartamento della ragazza non insistette per chiedere dove fosse diretta? Era talmente esausto da non interessarsene? E, come mai non la accompagn al treno, ma la lasci fuori dalla stazione con le valige? Possibile che alluna di notte nellandrone della stazione praticamente vuoto nessuno vide la ragazza? Come mai nemmeno sul treno nessuno la vide?
Forse ha ragione la mamma di Donatella: sua figlia non arriv mai alla stazione di Pescara. Oggi, si riapre il caso, sono trascorsi 14 anni, troppo tempo. Recentemente, stata affidata alla perizia dei Carabinieri dei RIS di Roma una lettera recapitata ai genitori di Donatella. Si stanno cercando tracce biologiche che potrebbero essere sotto il francobollo. Intanto, per, lunica certezza che quella Renault 5 in cui Donatella sal quella sera stata rottamata senza che nessuno mai la perquisisse.
Una potenziale prova andata perduta, per sempre.
Perch gli Inquirenti allepoca non analizzarono quellauto? Perch nonostante le accertate bugie del fidanzato archiviarono ugualmente il caso? Perch dallappartamento della ragazza qualcuno tolse tutte le fotografie proprio tutte che la ritraevano insieme a Marco? E ancora, come mai il fidanzato, come dicono gli amici, dopo la scomparsa di Donatella divent freddo e scostante?
Troppi i perch senza risposta. Ununica certezza, triste, che lascia tutti impotenti: il dolore di due genitori, non pi giovanissimi, che non sanno che fine abbia fatto la loro unica figlia e che, forse, si aggrappano ancora allasperanza, dopo 14 anni, di rivederla tornare a casa, bella e solare come se la ricordano tutti.
La parola alla sensitiva Rosemary Laboragine e alle sue sensazioni su questa vicenda. L’undici Maggio 2010, ecco una delle tante intuizioni su Donatella Grosso trovate in Facebook:” Il fidanzato non la racconta giusta. Non credo ad una sola parola di quello che dice.” E aggiunge in una conversazione privata con un’amica:”La chiave di questa brutta storia l’amore, sarà anche archiviato il caso, ma la verità si verrà a sapere. Questo quello che continuamente mi viene da dire, che l’amore il riferimento importante di questo caso e la si deve guardare.”
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- Silvia Vimercati