Editoriale
Steve Jobs: the disappearance of a Visionary
Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario. (Steve Jpbs)
Barack Obama l’aveva definito un “visionario” ma non era certo un sensitivo o un pazzo, era solo un “folle”, che ciò “vedeva” lo voleva realizzare. Non si accontentava di lavorare, ma di fare ciò che gli piaceva, lavorando. La notizia di una scomparsa che da tempo si attendeva, è arrivata alle 19.30 di Venerdì (l`1.30 in Italia), immediatamente, i più importanti social network in Internet: Twitter, Facebook in testa, ed in poche manciate di minuti ha fatto il giro del mondo.
Steve Jobs aveva solo 56 anni, l’ha portato via un brutto male, ma nel cuore della gente, rimarrà sempre l’uomo che ha cambiato le sorti della Apple e il modo di pensare la tecnologia. La Apple. Ha comunicato così la sua scomparsa: “Siamo profondamente rattristati di dover annunciare che Steve Jobs ci ha lasciati. La sua passione ed energia sono state la fonte di innovazioni incalcolabili e che hanno arricchito e migliorato la vita di tutti noi. Il mondo è incredibilmente migliore grazie a Steve Jobs. Il suo grande amore era la moglie Laurene e la sua famiglia. I nostri pensieri vanno a loro e a tutti coloro che sono stati toccati dal suo talento straordinario”.
A soli ventidue anni aveva dato il là alle polveri con la sua creatività e ingegno e fondato Apple insieme a Steve Wozniak, lasciando la sicurezza dei 700 dollari al mese percepiti per il suo lavoro da Avatar e accontentarsi di soli 300 dollari.
Un carriera che durava da più di trent’anni dove Jobs gettò le basi della moderna industria dell’high tech, mettendosi in competizione con i mostri sacri del settore : Bill Gates e Larry Ellison, i fondatori di Microsoft e Oracle. Parole di conforto e apprezzamento per il suo lavoro sono venute proprio da chi, come lui, ha avuto il privilegio e il talento di essere “pioniere” della grande avventura informatica, di chi ha stravolto e cambiato il mondo delle comunicazioni.
Il 24 agosto di quest’anno, Jobs, aveva ceduto la conduzione della Apple a Tim Cook, suo braccio destro. Oggi lascia questo grande palcoscenico chiudendo anche il capitolo più importante della sua vita di “visionario” con una serie di successi che sono la nuova generazione dei computer: MacIntosh, iPod, iPhone e iPad, mentre l’arrivo smartphone, iPhone 4S, hanno preceduto solo di un giorno la sua scomparsa.
“L’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle.”
Mark Zuckerberg, fondatore del social network più famoso del mondo Fb, rendendo omaggio a Steve Jobs, l’ha ringraziato per essergli stato amico e mentore, ed aggiungendo sul suo profilo pubblico di Facebook questa ultima frase in suo ricordo: “Grazie per aver mostrato che quello che hai costruito può cambiare il mondo. Mi mancherai”.
Non possiamo che dispiacerci per la sua scomparsa che seppur annunciata, ci ha colti di sorpresa. Jobs era un creativo puro e geniale, ha portato eleganza e originalità nel settore dei computer, riuscendo a tracciare una traccia così significativa che ha contribuito a sdoganare lo strapotere dei concorrenti. Un grande esempio di chi crede in un “sogno” e lo realizza a costo di rimetterci le penne. La sua apparizione ci ha insegnato una cosa importantissima e che non si dovrebbe mai dimenticare: fare il lavoro che ami, perché soltanto così si riuscirà a fare un ottimo lavoro. Non per soldi ma per “amore”. Meditiamo noi che, ammaliati dai facili guadagni ci dimentichiamo dei nostri sogni, solo i sogni realizzati pagano davvero! Grazie Steve.