Editoriale
MI PRESENTO: JOHN DOE
Fino a quando accudiremo le genti che riescono a scampare da morte certa, senza far nulla che questo venga impedito con un’azione risolutiva e mirata sui territori dove si compie ogni tipo di atrocità – è di poco fa la notizia di bambini crocifissi – nessuno sarà sicuro, nemmeno dentro le proprie case.
John Doe è un nome usato solitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare un uomo la cui reale identità è sconosciuta o va mantenuta tale.[1] Il suo equivalente femminile è Jane Doe, mentre nel caso di bambini è frequente l’uso di Baby Doe, anche se sono utilizzati per i bambini anche Jonnie Doe per i maschi e Janie Doe per le femmine. (da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/John_Doe).
Stiamo vivendo un momento drammatico che sta creando disagio al sud d’Italia in principal modo, nel resto del Paese e nell’Europa tutta. E’ un periodo lungo e pesante, quello che si sta avviando davanti ai nostri occhi e, nonostante la voglia di dare manforte ai più deboli, c’è l’esigenza, di difendersi.
Oggi come “tanto tempo fa”, assistiamo a gente in fuga per fame, per barbarie, per guerra… come abbiamo fatto noi, che riempivamo le navi e ci recavamo in America, Argentina… ovunque ci fosse data la possibilità di sopravvivere. Gli Italiani sono ovunque e non esiste popolo, al pari nostro, che abbia cercato fortuna, nel mondo, come abbiamo fatto noi. Si arrivava con i documenti, chi ci accoglieva, sapevano chi eravamo nel momento in cui si metteva piede sulla terra ferma.
Oggi, non sappiamo chi sia entrato sui nostri territori. A parte i profughi siriani ed anche lì, non sappiamo come stanno andando le cose, non c’è dato di sapere se si sia infiltrato nel nostro Paese anche chi, dovremmo temere. Da noi, molti si chiedono come vanno le cose in fatto di “riconoscibilità “. Quanti sono i Jhon Doe in Italia e come chiamiamo chi è senza identità ?
La trasmissione Report ha dimostrato in che razza di situazione ci troviamo e come vengano fatti questi controlli. Ma nessuno ne parla. Tutti si sbrodolano di parole, sembra la corsa alla solidarietà , che si dovrebbe fare e basta! Tutto diventa strumentale.
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-3adfd917-cf6c-411b-9990-9cd08f2f2fc6.html
All’alba del Terzo Millennio, dopo aver prosciugato i territori degli altri, aver succhiato fino all’ultima ricchezza, siamo in dovere di dare una mano doppia, come è stata data a noi ma senza dimenticare di proteggere chi accoglie.
Il Ministro degli interni Alfano pare non considerare questo lato della vicenda, o se lo fa, nessuno sa nulla. Tutti fanno a gara a mettere nelle condizioni migliori i profughi; è giusto. Ma arriveremo a buttar fuori gli italiani dalle loro case per aiutarli? Si requisiscono intere palazzine al nord per ospitarli e ben vengano queste azioni, ma dove sono le case per quegli italiani che sono ridotti in miseria e che, come l’uomo buttato fuori dalla forza pubblica dal suo camper a l’Aquila, non hanno? O come quella figlia cui sono stati uccisi i genitori che dopo una lunga vita di lavoro, erano riusciti a costruire la loro casa ed è proprio lì, che sono stati trovati: il padre decapitato e la madre, dopo essere stata violentata, buttata gi๠dal balcone. Ma nessuno più ne parla.
Bisogna accogliere tutti e bene ma non dimenticarsi che non possiamo trattare da bestie gli italiani per farlo o dimenticarsi di proteggerli. Ma l’Europa anziché tentare di risolvere questo annoso problema che potrebbe portarci nuovi anni di buio, cosa fa? Condanna l’Italia per non aver provveduto, sempre secondo il Parlamento di Strasburgo, a riconoscere legalmente le unioni civili e i diritti dei gay, sparerà qualche sanzione a nostro sfavore. Ovviamente, insieme all’Italia, ci sono altri otto Stati membri che non l’hanno fatto ma la notizia viene divulgata come se fossimo solo noi i figli dell’assassino. Paradossale vero? Come lo è la stampa che, pur di andare contro al Governo Renzi, spara a viso aperto sulla vita degli italiani. Di furbizia ne abbiamo davvero poca. In nessun altro Paese del mondo accade che la stampa sia così a sfavore del proprio Paese.
«No ai diktat dell’Europa», scrive su Twitter il vicesegretario Udc Antonio De Poli. Qui, ha ragione. Altre sono le urgenze, quelle vere.
La gente si aspetta che i governi facciano un’azione congiunta al fine di portare in quei territori che stiamo aiutando e in l’Italia, equilibrio, pace e progresso. Fino a quando un cittadino italiano e malato, sarà sbattuto in mezzo una strada per requisire un camper, o una coppia di anziani, decapitata e seviziata da un clandestino, dobbiamo preoccuparci tutti.
Aiutare le popolazioni in fuga, va bene ma senza schiaffeggiare chi già vive in condizioni precarie nel nostro Paese. Il Governo si sta muovendo bene ma si è dimenticato di chi invece dovrebbe essere considerato per primo. Gli sforzi del governo, non stanno andando nella giusta direzione. Chi ha realmente bisogno, fa fatica a trovare soldi per spesa, affitto e bollette o per curare un malato. Di questo si lamentano nei forum gli italiani. Quando si parla di tasse, non si può solo parlare del gagliardetto IMU, ma di esodati che sono stati letteralmente dimenticati e con le loro piccole e grandi aziende, facevano lavorare molte persone.
La realtà che stiamo vivendo, non è facile e tanto meno ludico ricreativa, proprio perché non si può fingere di vedere, essendo talmente vasta la nostra possibilità di avere informazioni ma se nonostante tutta questa tecnologia diventa un dialogo tra sordi, allora è meglio che ci si renda conto il più presto possibile che l’Europa, è già il passato. Ora dobbiamo pensare in grande, come cittadini del Mondo, se vogliamo davvero risolvere il problema dietro la porta di casa ed anche a monte. Nessuno vorrebbe allontanarsi dalla propria terra, il dovere dell’Occidente, è quello di aiutarli e difenderli sul posto.