Vignettopoli
Vendetta al FEMMINILE!
Il tema della vendetta al femminile è stata affrontata in diverse pellicole cinematografiche, dal classico Attrazione Fatale (USA 1987) con una terrificante Glenn Close, amante respinta, persecutrice paranoide le cui azioni conducono a un tragico epilogo, si passa alla vendetta razionale e intelligente della bruttina e talentuosa Roseanne (Ruth Patchett) in She Devil ( USA 1989) la quale decide prima di dare una elegante lezione al marito fedifrago, poi si reinventa manager, aiutando anche altre donne nella medesima situazione. Non è possibile tralasciare Lisbeth Salander (Noomi Rapace) di Uomini che odiano le donne (Sv, Dan 2009) l’eroina post moderna emancipata, anticonformista dal passato ribelle, una che non ci sta ad essere sottomessa al potere maschile e senza mezzi termini, trasforma la sua vendetta personale in un vero e proprio regolamento di conti.
Quindi è lecito vendicarsi per amore? Una giusta dose di razionalità e buon senso dovrebbe suggerire l’esatto opposto, poiché evitare un chiarimento diretto per passare alle “armi” non porta mai esiti positivi. Cosa succede quando vecchie e nuove tecnologie sono utilizzate le une in appoggio alle altre per suddetti fini?
Il quotidiano The Sun riporta il fatto avvenuto pochi giorni fa in Inghilterra, omettendo i nomi reali dei protagonisti. Una rocambolesca e per certi versi divertente storia di vendetta e tradimento, che la giovane Giorgia (22 anni), residente nel quartiere dove è accaduto il fatto, avrebbe deciso di raccontare sulla community Ladbible.
I protagonisti della vicenda sono quattro e al centro dello scandalo una lettera. Andiamo per ordine.
Richard convive da sei anni con una donna di cui non conosciamo il nome (Lady Vendetta la chiamo io..) e che tradisce da febbraio di questo anno con un’altra lady (sposata e con prole) residente nello stesso quartiere della coppia. Lady V., ferita dalla disonestà del compagno non appena scopre il nome dell’amante, la contatta per telefono e nel giro di qualche giorno si fa raccontare tutto. La ferita brucia poiché l’amante di Richard non risparmia critiche personali e commenti poco lusinghieri sulla loro vita di coppia, e spiattella tutta la loro sordida relazione a base di sesso e incontri in motel, vantandosi puree sbeffeggiando Richard il quale in uno di questi incontri avrebbe fatto “cilecca”. Lady V. non ci sta, si arma di carta e penna e scrive una lunga e toccante lettera indirizzata al marito dell’amante di Richard, non è difficile per lei rintracciarlo dal momento che ha scoperto che abitano nel medesimo quartiere, in questa lettera (che la giovane Giorgia pubblicherà n line) Lady trascrive parola per parola tutto quello che ha scoperto sulla moglie di quest’ultimo, gli incontri, le caratteristiche, con dovizia di particolari aggiunge che la coppia di amanti si sarebbe incontrata anche in presenza della figlia a avrebbe fatto sesso persino nella camera di quest’ultima. Come se il carico da novanta non bastasse, Lady V. stampa numerose copie del suo racconto-verità e le infila nella buca delle lettere di tutto il vicinato. Quindi anche nella buchetta di Giorgia. Lo scandalo nel quartiere divampa, e la lettera incriminata viene dalla suddetta Giorgia pubblicata nella community ladbible. Dal cartaceo al virtuale, le prodezze di Richard e della sua amante, varcano la soglia dell’etere e lo scandalo del quartiere assume una dimensione da gossip, certo i giudizi moralistici si sprecano in questa vicenda, ma se tutte le donne tradite, che si sentono ridicolizzate dall’amante del marito, reagissero in questa maniera spiattellando nel web la tresca, cosa accadrebbe? L’utilizzo del web per sputtanare il marito o fidanzato traditore diventerebbe un deterrente, o un rischio che il potenziale traditore una volta scoperto non vorrebbe correre? Difficile dirlo con esattezza, ma da questa generazione copia-incolla che usa internet per rubare idee e privacy agli altri, non dobbiamo aspettarci tanta correttezza se una Giorgia qualunque decide di fare diventare un “pettegolezzo” di quartiere un fatto mediatico. E così in aiuto arrivano i social network, chat e community varie alla mercé di giornalisti, sciacalli, persone in cerca di notorietà e anche imbecilli. In questa Era di caos emotivo e tecnologico dentro cui tutti noi annaspiamo, sarebbe meglio fare qualche passo indietro e ricordarci che se vogliamo vendicarci per amore, non dovremmo farlo soprattutto quando ci sono dei figli coinvolti e, che vendicarsi per il gusto di avere ragione, di fare sentire le nostre urla di dolore, non serve a nulla e produce lo stesso effetto quanto buttarsi a capofitto dentro un barattolo di Nutella. La cinema terapia insegna e mostra i più svariati modelli di comportamento. Che cosa avrebbe fatto una Barbara Stanwyck o una Liz Taylor nella medesima situazione? Si sarebbero affidate alle sorti di una lettera scritta a mano, che può essere stracciata subito dopo averla letta o per sbaglio divorata dal cane? Due donne forti, volitive e appassionate avrebbero affrontato la questione faccia a faccia in stile Stanwyck oppure con un fiume di parole e lacrime in stile Taylor. In entrambi i casi, che sia una discussione o un schiaffo, che sia l’ultima o la penultima volta che lo sbattete fuori di casa, è sempre più reale e vero di un post in un social network.