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Pleasantville
Siamo negli anni ’50/60, due gemelli, David e Jennifer, vivono in una piccola cittadina californiana con la madre divorziata. Fin qui, niente di nuovo.
“Gli anni ’50/60, sono lo zucchero raffinato e consumato con felicità in un’esplosione di merendine, come per noi, nel III° Millennio lo sono i dolcificanti di ogni tipo, con la sola aggravante del diabete: a Pleasanville, non sapevano cos’era, da noi, ahimè, secondo la pubblicità, quasi tutti ci stiamo incappando.
Pleasanville, non è diversa dalle giovani che si incontrano oggi, che si sbattono da mattina a sera tra studio, lavoro che non c’è e “navigator delle meraviglie”. La meglio, ce l’ha sempre la vita sessuale, troppo accesa dalla curiosità e passo verso la maturità a Pleasanville che in attesa di scegliere a quale College andare, la vivono perché pass da utilizzare.
Un popolo di adolescenti quasi ipnotizzato dall’arma letale che portano perennemente in mano: il cellulare ma telecomando negli anni raccontati dalle vite di David e Jennifer. A Pleasanville, il blogger più illuminato, è l’uomo dell’assistenza TV e anziché aggiustare il telecomando, lo sostituisce ai due fratelli, che si ritrovano loro malgrado, nella sitcom tanto amata dal fratello, più riservato, meno esperto sessualmente, ricettivo ai richiami televisivi dai quali si fa risucchiare immediatamente, seppur con un sentire indolente. Catapultati in un mondo in bianco e nero, i due, si ritrovano ad essere i figli dei protagonisti; assumendo le identità di Bud e Mary Sue Parker, diventano i due adolescenti che si cibano di questo mondo “perfetto” dell’allegra e illusoria realtà mostrata da Pleasanville dove tutto è sempre al posto giusto, il clima è buono, la gente tranquilla e tutto va come deve andare, giorno dopo giorno. Ma come deve andare?
Jennifer, come Mary Sue Parker non perde la sua vivacità che sprizza da ogni poro della sua pelle, come tutte le ragazze della sua età, si lascia corteggiare da un campione della squadra di basket, così da entrare a pieno titolo nella vicenda in bianco e nero.
La famiglia, il “santuario” dove ci si recava tutti, oggi è poco reclamizzata, tant’è che il film Pleasanville, di Gary Ross, ne sottolinea l’importanza oggi “scolorita” ma in quel luogo tutto ruota intorno a figli diligenti studiosi belli e ben vestiti, amici premurosi e sorridenti, vicini cordiali e disponibili, negozianti che non sono incattiviti dalla concorrenza dell’esercente accanto. Qualcuno obietterà che con un Amazon vicino, anche loro potrebbero risentirne un po’…ma il colosso americano non c’è e tantomeno i grandi assenti: l’arte, ritenuta a Pleasanville destabilizzante, proprio perché ha il potere di smuovere le emozioni, come i libri, anche loro rei di coinvolgere chi li legge, difatti, le biblioteche li conservano ordinatamente ma le loro pagine sono vuote, bianche. Sarà proprio Jennifer/Mary Sue, a colorare con le sue reminiscenze letterarie ed una dopo l’altra, le pagine dei libri, cominciarono a riempirsi di parole, davanti agli occhi dei suoi amici. Lo stupore cominciò a colorare quei momenti di parole che disegnavano una realtà colorata e che nessuno sapeva esistesse… già, tutto era così artificioso, messo lì, proprio per confondere nella sua perfezione d’immagine data dal bianco e nero della pellicola e grande stereotipo americano.
Le regole, tanto care ai notabili della cittadina che spalleggiati dal Sindaco, reagiscono per fermare una trasformazione mai voluta ma già alcune zone della città, cominciano a colorarsi e nonostante si pensi di che sia giunta l’ora di c combattere il diverso, la persona “colorata” per salvare quelle in bianco e nero, affinché non fossero contaminate…
Il gioiello di Gary Ross, ci permette di proiettarci più velocemente nei continui errori fatti da tutti noi a causa della paura di ciò che non conosciamo, il diverso per razza o per colore e che attanaglia il genere umano. Un film che ha fatto tanto riflettere dall’essere pluripremiato e gettonato per gradimento da pubblico e critica ed ottenuto i più importanti riconoscimenti cinematografici. Io lo farei vedere nelle scuole. Una favola moderna e che, a saper osservare, dice moltissimo.
Pleasantville è un film del 1998, diretto da Gary Ross e presentato un anteprima negli Stati Uniti il 23 ottobre dello stesso anno. Distribuito dalla New Line Cinema, Pleasantville ha come protagonisti Tobey Maguire, Reese Witherspoon, Marley Shelton, William H. Macy, Joan Allen e Jeff Daniels. Presentato per la prima volta il 23 ottobre 1998.
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- nicdamiano
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