Janeleggedinotte
#Bookterapia: Il potere dei libri illustrati
L’efficacia nell’utilizzo di libri illustrati sulla capacità di autoregolazione emotiva è una realtà che già in termini di Counseiling Clinico, molti psicologi stanno usando con ottimi risultati. Quello che appare fin da subito stimolante è che questo metodo si rivolge ad una fascia di età ampia che va dai bambini fino agli adulti. Osservare le immagini di un libro illustrato, scelto ad hoc ovviamente, stimola un processo comunicativo sano e sia il bambino che l’adulto trovano più semplice nominare, e identificare le proprie emozioni a partire dalla facilitazione che il disegno del testo presenta. L’autoregolazione emotiva presuppone che l’individuo psicologicamente sano sia in grado non solo di identificare l’emozione negativa o positiva che sta provando, in aggiunta deve saper modulare la propria risposta comportamentale sulla base del significato emozionale che attribuisce all’esperienza emotiva. Le persone spesso “leggono” male le proprie emozioni e anche quelle altrui sono oggetto di fraintendimento, quindi è meno semplice di quanto si pensi saper “usare” le emozioni nel modo corretto. Alcuni libri illustrati rispetto ad altri, sono più funzionali e offrono anche la possibilità di parlare di emozioni negative in un contesto non minaccioso, quindi il fatto di identificarsi con una illustrazione o trarre spunto da essa per spiegare uno stato di malessere o disagio, è un ottimo esercizio per uscire da uno stato di inquietudine mentale.
Solo alcuni esempi: “Nel paese dei mostri selvaggi” illustrato da Maurice Sendak (Adelphi) Max il protagonista decide di partire perché è arrabbiato con la sua famiglia, qui ha inizio la sua avventura. I disegni finemente tratteggiati che passano dal grigio scuro al colore sono l’ideale per elaborare il vissuto emotivo della rabbia e analizzare quello che non comprendiamo intorno a noi. Un altro testo è il classico di Collodi “Le avventure di Pinocchio” nell’edizione illustrata di Manuela Santini, la storia si adatta in modo flessibile all’esplorazione emotiva di alcuni concetti chiave della crescita come la fiducia e il rapporto genitore-figlio, oppure anche L’albero di Shell Silverstein, scritto negli anni 60, i protagonisti sono un bambino e un albero al centro di una vicenda che in chiave simbolica parla di amicizia, cambiamento, distacco generazionale e si presta anche a un’interpretazione manipolativa degli acting out del bambino nei confronti di Madre Natura. Il potere evocativo delle illustrazioni diventa efficace, solo se la narrazione presenta una ricchezza di contenuti simbolici con evidenti caratteristiche psicologiche e par tale ragione i testi devono essere selezionati da esperti.
- VIA
- Nerina Elena
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