Editoriale
La strategia delle finestre rotte
Si ricomincia con il Governo tecnico, Mario Draghi, punto e a capo. E’ più facile azzeccare il totocalcio o il Superenalotto, che la durata di un Governo, nel nostro Paese. Ci chiediamo a cosa serva andare a votare, quando poi, i politici non ritengono all’altezza chi, abbiamo messo sulla poltrona, decidendo che ce ne vuole uno più bravo del precedente e nel bel mezzo in un disastro sanitario conclamato? Abbiamo scherzato anche questa volta? Nuovo governo tecnico a fronte degli 80.000 decessi per Covid- Pandemia [n.d.r] (?). 66 governi da quando è nata la Repubblica per un totale di 665 giorni cada una durata. Anche nei Paesi più sofferenti a livello economico, la durata di un Governo non si riduce mai a così pochi giorni e “spiccioli”. Sarà un bene, sarà un male?
Cosa c’è che non va nel nostro Paese da sentire dentro di noi, sempre di più crescere la voglia pazza di scappare all’estero? Sono sempre di più gli italiani che si sentono vessati da una classe politica insensibile ai loro bisogni e che, a quanto pare, fa di tutto e di più, tranne quello che gli si chiede. L’emergenza è il COVID, ma ad oggi, abbiamo ancora fatto pochi vaccini rispetto al resto del Mondo. I medici sparsi sul territorio potrebbero cominciare a farli, tutti lo chiedono. Niente. Si montano in quattro e quattro otto strutture che dovranno essere luoghi verso cui far convergere le folle per essere vaccinata(?), intanto, il tempo passa e i decessi continuano a ricamare l’abito a lutto (da un anno indossato), suo malgrado, della bella Signora Italia. Le soluzioni cui fanno riferimento gli esperti della nuova batteria di pentole, oltre a suonare la grancassa in Tv, sui giornali e cominciano a pensare che forse, i medici di base sono lì, pronti al loro posto, con tutte le informazioni utili sui loro pazienti, nei computer? E’ così semplice!!!! Ci vuole più personale? Assumiamolo evitando gli orpelli della burocrazia. Ma forse, proprio perché la situazione è così semplice, che continua ad essere grave.
Il nostro Paese è come un grande edificio con le finestre rotte: invecchia, riceve qualche ritocco, in stile “mettiamo la polvere sotto il tappetto e poi, ristruttureremo”. I giorni passano, così come gli anni ed anche i governi ma gli edifici fatiscenti, restano. Ci passi davanti una volta, due e tre, poi, prendi un sasso e cerchi di rompere il vetro dell’unica finestra che non è stata ancora presa di mira, proprio perché siamo caduti nella convinzione che è lì, quindi va bene così.
In criminologia esiste la “Teoria delle finestre rotte” che punta l’attenzione sul disordine urbano e il vandalismo, che finisce col generare muova criminalità in aggiunta all’esistente e portandosi in dote, i classici comportamenti anti-sociali.
Ma di cosa parla questa teoria?
Nella pratica afferma che tenendo sotto controllo l’ambiente che abitiamo, gli ambienti urbani, reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, l’imbruttimento dei luoghi di tutti, il bere pubblico, la sosta fatta dove capita, l’elusione del pagamento di pedaggi, mezzi pubblici ecc, si contribuisce a costruire un clima di ordine e legalità, riducendo il rischio di crimini più gravi. L’esempio della finestra rotta da cui prende il nome la teoria, indica l’emulazione di un negativo che è costantemente sotto i nostri occhi, osservato e che finisce col rientrare in un quotidiano, che lentamente, e inconsapevolmente, sposiamo e sottilmente corrompe il nostro sentire, costantemente tentato dal prendere il “sasso”. Una spirale di degrado urbano e sociale, finisce con l’avere il sopravvento e diventare tutto, dannatamente normale.
I nostri “sassi” sono i governi tecnici, che puntano ad arginare i problemi che si riproducono a velocità incessante, anno dopo anno e a metterci una pezza, laddove dovrebbe essere utilizzano uno strumento chirurgico, a correre quando gli altri camminano sulle questioni, a piangere i nostri morti, quando altri, stanno cominciando a smettere di farlo. Se Diane Keaton, nella stupenda commedia americana “tre donne al verde” si dice convinta che il crimine contagi, anche le finestre rotte, se le vedi tutti i giorni, ti portano a raccogliere quel “sasso”.