Vignettopoli
Cittadini: votate le vostre leggi e “dite la vostra … io ho detto la mia!”
Viviamo in tempi difficili, è inutile negarlo o cercare di indorare la pillola! Sono stati due anni neri a livello mondiale, anni in cui tutti i paesi cosiddetti “industrializzati”, sono stati piegati da una profonda crisi economica. Usiamo deliberatamente il termine cosiddetti perché abbiamo avuto tutti la chiara e lampante dimostrazione di come, nonostante i nostri sforzi e nonostante i fiori all’occhiello di cui ogni nazione fa ampio sfoggio con rinomato clamore, è bastato scoprire il crollo di una banca americana per sprofondare nella crisi più buia.
Certo, ovviamente non stiamo parlando di un ufficetto di una qualche sperduta periferia statunitense ma del colosso mondiale della Lehman Brothers e tutti noi abbiamo ancora ben impresso nella mente quel 15 settembre 2008 quando le principali agenzie dell’intero globo batterono la notizia, riportata in Italia solo la sera del giorno dopo:
La crisi dei mutui porta al fallimento la Lehman Brothers. È la più grande bancarotta della storia
CROLLO BANCA USA, MERCATI NEL PANICO
La banca d’affari americana Lehman Brothers ha avviato la procedura fallimentare a causa di una passività superiore a 600 miliardi di dollari. È la più grande bancarotta di sempre sul mercato. Il passo è diventato inevitabile dopo che gli ultimi potenziali acquirenti si sono defilati per non poter garantire i debiti di Lehman soprattutto sui mutui immobiliari.
(http://www.iltempo.it/2008/09/16/927476-crollo_banca_mercati_panico.shtml)
A due anni di distanza abbiamo dovuto fronteggiare parecchie emergenze, come la Grecia o la pentola a pressione spagnola. Noi cittadini ci siamo rimboccati le maniche, ci siamo fidati del nostro Governo che ci incoraggiava a spendere minimizzando la consistenza della crisi e noi, da bravi risparmiatori i soldi li avevamo e, in molti, contavamo anche su un lavoro stabile e sicuro. Non serve certo chiamare in causa statisti di fama eccelsa per constatare l’assioma in base al quale se non si stampa denaro, non c’è denaro. I mesi si susseguivano e i nostri risparmi si esaurivano ed improvvisamente comincia a circolare una parola che ha fatto raggelare il sangue a tutti: Cassa Integrazione! E mentre l’Europa e il Mondo si davano da fare nel cercare di porre un freno a tutto questo … noi sprofondavamo dietro ad escort, case regalate, processo breve e vari lodi. E’ notizia recente la grande manovra economica tedesca che ha fatto lievitare il loro PIL in maniera esponenziale tanto da poterla definire il traino europeo per uscire da questo profondo buco nero che ci sta ingoiando e noi? Domanda retorica, scusate, noi siamo dietro a divisioni, anomale interpretazioni di acronimi come SPQR, fiducia si, fiducia no e intanto tra una lite e l’altra ci prendiamo la libertà di permettere di dichiarare l’islamismo religione europea! In tutto questo, noi delle Edizioni Damiano, ci siamo presi la licenza di aprire un gruppo in FaceBook e di chiedere ai vari iscritti quali leggi farebbero loro per migliorare questa situazione. Non ci siamo assolutamente stupiti di leggere che l’italiano ha una propria testa ed è consapevole di quello che sta avvenendo e che le “frasi governative” ormai risuonano come un’eco lontana nelle nostre anime. Noi siamo concreti.
I primi siamo noi, a parlare è il nostro Direttore Nicoletta Damiano: “Proposta di Legge internettiana con riferimento alla Riforma Sanitaria da me testé pensata e sparata quì: Consentire al cittadino di scegliere, insieme al medico di famiglia, anche lo psicologo… e non quelli scelti dai soliti noti, ma tutti coloro che svolgono questa professione devono essere inseriti nelle liste della mutua”.
Siamo consapevoli che i tempi in cui viviamo stanno diffondendo falsi ideali tra i giovani e l’insoddisfazione di una vita che non va come dovrebbe provoca tanta di quella rabbia repressa che poi, finisce per riempire le pagine di cronaca nera di tutti i giornali.
Da questo momento in poi le proposte si susseguono e vanno a toccare tutti i campi del nostro quotidiano:
I giovani, il nostro futuro, sono al centro dei nostri pensieri e da brave mamme e da bravi padri eccoci pensare prima a loro che a noi … dopotutto loro erediteranno il nostro lascito:
Gioia C. scrive: “Io…penso ai giovani…per cui sicuramente introdurre laboratori creativi dalle elementari fino alle superiori, per stimolare lo spirito critico che ahimè manca. Per laboratori creativi non intendo solo di disegno, pittura etc etc..ad esempio un laboratorio per far apprezzare la lettura attraverso dei giochi per i bambini e con la lettura di qualsiasi cosa sia cartaceo ( guidata inizialmente!) nelle scuole secondarie. Ecco, io dico che con più spirito critico ci avviciniamo sempre di più al benessere personale e alla libertà dell’essere umano”.
Con lei entriamo in un discorso ampio che il Governo sembra non recepire visto i clamorosi tagli all’istruzione e alle associazioni culturali. Anche qui sorge una domanda retorica che suona così: ma che democrazia è una nella quale si taglia la Cultura? Certo, direte voi, in una situazione di emergenza così profonda e radicata possiamo anche fare a meno di qualche associazione ma, vi sproniamo a pensare a come la società si basi su una serie di relazioni culturali ed educazionali (come anche il semplice saluto ad una persona più grande) che sono poi le basi del “saper vivere” e del saper interagire gli uni con gli altri, quindi dare ad un bambino la possibilità di scoprire un mondo concreto fatto di grandi idee e grandi sogni non può far altro che alimentare la sua voglia di scoprire e la relativa voglia di condividere. Solo così si può strutturare uno stato di reciproca assistenza e comunione in cui il diverso non è additato ma, anzi, fonte di sapere e reciproca conoscenza. Sembra banale, sapete, ma sillogisticamente potremmo dire che se si impara a leggere e a capire quello che si legge, si impara anche a conoscere il diverso e questa conoscenza abbatterebbe buona parte dei pregiudizi che sono alla base del razzismo e della non integrazione.
Alessandro C. ci introduce un terzo spunto di riflessione: “La mia prima proposta è il reddito di cittadinanza, una somma di denaro minima garantita a tutti – lavoratori, disoccupati, precari, pensionati, handicappati e il suo aggancio allo stipendio massimo secondo un criterio di proporzionalità. Vale a dire che quest’ultimo non può superare il reddito di cittadinanza oltre, mettiamo, cinque volte”.
Il ministro Brunetta in questi giorni ha lanciato una nuova proposta, dopo aver constatato che gli italiani sono un popolo di mammoni (certo lui non sa stirarsi le camice … ha chi glielo fa) adesso vuole che tutti dichiarino il proprio reddito … sono giorni che lo dice eppure si è fatto vivo solo Michele Santoro, gli altri? Mah … affaccendati in altre faccende: italiani popolo di faccendieri! Adesso senza voler ironizzare Alessandro apre una profonda riflessione relativa al grandissimo dislivello economico creatosi nel nostro paese: è assurdo che Marchionne, amministratore delegato Fiat, guadagni il 400% in più di un operaio Fiat, ancora più assurdo se si pensa che poi la Fiat è sopravvisuta alla crisi grazie agli aiuti statali e adesso abbia miracolosamente scoperto il mercato dell’est in cui spostare i propri stabilimenti in barba a tutti gli operai italiani che hanno dato il sangue sulle lamiere delle autovetture. Così come è inconcepibile un sussidio di disoccupazione dato dopo certificazione di lavoro semestrale in tempi in cui le aziende non assumono. Per quanto riguarda i portatori di Handicap, non so se vi ricordate che una delle proposte di legge era quella di tigliere loro l’accompagno quasi a voler evidenziare come lo stato assistenziale qui in Italia non abbia nessun tipo di possibilità di nascere, crescere e correre … come una pubblicità di pannoloni per bimbi … noi siamo così tanto cresciuti che dobbiamo rammendarci i pantaloni al posto dei pannoloni! A questo proposito Francesca P. ci fa notare una grandissima verità: “il mio compagno a 47 anni ancora cerca lavoro e non lo trova… è giustissimo aiutare i giovani ad avvicinarsi al mondo del lavoro, ma anche chi come lui ha un’età così critica e scarsa istruzione si dovrebbe fare qualcosa per far sì che ci sia uno spiraglio per poter mantenere dignitosamente la sua famiglia….”
C’è stato un tempo in cui il Governo parlava di formazione continua … ma ormai sembra un racconto che comincia con un generico “c’era una volta …”. Chi è il lupo cattivo?
Massimo S. lancia una provocazione davvero sottile: “visto che i governanti dicono che sono l’espressione del popolo(che è la stragrande maggioranza) e che il popolo li ha votati, ma hanno fatto ben altre cose chiederei (tranne alcune leggi) di proporre qualsiasi legge al popolo, tanto Berlusconi dice che gli italiani hanno votato per fare queste leggi che problema c’e?le ripropongono al popolo e il popolo vota”.
Qui ci scuserete se ci asteniamo da qualsiasi commento, basti ricordare che chi è stato eletto dal popolo circa sei anni fa dichiarò apertamente di non essere assolutamente un “bolscevico” ignorando del tutto il vero significato della parola che non vuol dire sinistra, rosso, comunista ma solamente “amico del popolo” e crediamo veramente che si rimetta nelle nostre mani, soprattutto ora che in fase di scissioni, federalismi e cose varie ha scoperto di non avere più quel 60% di popolo dalla sua? Che abbia capito che forse, quasi quasi gli conveniva essere “bolscevico”? Noi vogliamo credere nei miracoli, si si, lo vogliamo con tutti noi stessi!
Alberto L. ci racconta di un settore in fortissima crisi per il quale gli incentivi non sembrano ricordarsi ma le tasse, si!
“creare posti di lavoro facendo apprendere i giovani da noi artigiani, con scuole di artigianato italiano, dove nel mondo delle nostri arti ce ne è ancora bisogno!!”
Stiamo dimenticando in maniera allarmante la nostra storia e le nostre origini. Le comunità montane quasi sono sparite (in molti dicono: menomale) e l’artigianato, che è il nostro cuore pulsante viene accantonato a favore di un ideale sponsorizzato da due nuove divinità: denaro e successo! Manca ai nostri giovani la consapevolezza che quello che hanno i loro genitori se lo sono guadagnato, loro adesso vivono come se tutto fosse dovuto e disdegnano i lavori “nobili”. Si, signori, l’artigianato è il lavoro nobile dell’Italia senza cui, noi non staremo qui ora a raccontarci storie e sogni sul quando saremo ricchi e famosi … Anche i faraoni egiziani lo avevano capito ed è splendida la metafora della piramide alla cui base c’era il popolo che permetteva al sovrano di regnare. Qui invece si regna senza basi, senza soldi, senza cultura e senza sanità …
Anna T. tocca un nostro nervo scoperto: “Pene severissime e processi veloci per chi abusa di minori e pratica violenza sessuale contro le donne. Sembra una barzelletta, ma a sentire le ultime notizie del telegiornale ancora in Italia non è possibile riuscire a dare sicurezza su queste pene”
Allora il popolo chiede pene severe e il Governo che fa? Propone una legge che suddivide i reati sessuali in gravi e leggeri: far vedere il proprio organo genitale ad un bimbo o ad una donna non consenziente non è un reato grave se poi non gli si chiede nulla in cambio, secondo Bricolo and Company … davvero viviamo in un piccolo mondo che ogni volta si riorganizza secondo come uno si alza dal letto e non è cattiveria augurare a chi dice queste cose di subirle in prima persona e poi scontrarsi contro una legge che ti dice: ma su dai ti ha dato una tastatina ma di che ti lamenti?
Infine un ultima proposta di legge: “abolire le pensioni d’oro. Chi ha avuto in passato la fortuna di arricchirsi non deve essere per questo premiato da una pensione stratosferica a danno di chi invece prende una minima. La dignità dell’uomo deve essere tutelata. Le pensioni devono essere per tutti uguali, permettere ad ognuno di passare bene l’ultimo passaggio della sua vita, dopo aver lavorato tanto e … (versato tanto)”
Ragazzi vi invitiamo ad entrare nel nostro gruppo, – http://www.facebook.com/group.php?gid=138705012821207 – a proporre leggi, a sognare di riuscire a cambiare questa situazione. I sogni sono nostri, nessuno potrà mai toglierceli e fino a quando riusciremo a sognare, allora avremmo tutti una speranza di un futuro.
Dite la vostra … io ho detto la mia! (Pietro l’Aretino).