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guaritori del nuovo millennio
Stanno arrivando le feste per eccellenza, il Santo Natale e il Capodanno, che spazzeranno via il vecchio 2010, che a detta dei più, non è proprio stato un granché. Così, nella speranza di fare buoni affari, ecco che il palinsesto televisivo ci onora delle presenze di “meteore” che, fino al giorno prima non se ne ricordava nemmeno il nome.
Potere del piccolo schermo che pur di far lievitare gli incassi agli sponsor, incornicia una signora dalla dubbia fama, come colei che parla e vede defunti ma non solo, anche guaritrice!? Ci stupisce che la presentazione sia avvenuta in quel salotto che tanto combatte i ciarlatani. Si vede che la signora Altea, considerando le vasche che deve fare per promuovere il suo libro, può dire di essere anche guaritrice e senza che la D’Urso si scandalizzi.
Stiamo parlando della rentrèe della sensitiva inglese Rosemary Altea che sta girando l’Italia per presentare il suo ultimo libro e promuove incontri che ne impongono l’acquisto, oltre al prezzo della partecipazione al convegno. “vedo un uomo alto che sorride, l’accarezza” ” vedo una donna anziana dai capelli bianchi” e altre frasi scontate che nemmeno l’ultimo degli stolti si azzarderebbe a dire alla presenza di duemila persone o, come nello specifico, nella trasmissione più gettonata i canale 5 e condotta dalla signora D’Urso. Ma questa signora va avanti imperterrita e si definisce “guaritrice”. Ora, va bene fare del “cold reading” – che se vogliamo dirla tutta, non le riesce molto bene- ma che la televisione commerciale e non solo quella, offrano uno spettacolo così aberrante e così poco rispettoso per i defunti, alimentando false speranza della povera gente e accreditandone poteri di guaritrice che la legge non ammette, si da vita solo ad un brutto spettacolo di gente che in una puntata parla bene e nella successiva, sconfessa le stesse parole. Personaggi che se ospitati alla neuro, farebbero la felicità di molti psichiatri, e che la televisione commerciale promuove sottolineando il fatto che l’Altea è anche “guaritrice”…direi che il garante dovrebbe fare qualcosa. Come possiamo avere fiducia nei medici, negli psicologi, in seri professionisti che operano per la nostra salute seriamente, quando poi, tutto è inficiato da quattro chiacchiere per fare audience?
La paura atavica della morte è insita in ogni uomo, la speranza che possa esserci qualcosa dopo la morte, è la speranza di tutti. Per chi crede, è ovvio che il passaggio esista, mentre per chi non crede, le domande possono essere infinite e rimanere inevase. Ma la paura c’è, comunque e sempre, per tutti.
Chi non ha avuto nemmeno un decesso in famiglia, o più di uno? I tempi sono quelli che sono. Fumiamo, e il cancro, chissà perché, è sempre il più quotato quando questa signora parla dei morti di qualcun altro. Su una vasta platea, siamo sicuri che non ci sia almeno una persona, che non ha perso un congiunto per questa malattia?
Non possiamo che fare riferimento a un’altra sensitiva, italiana, Rosemary Laboragine, al suo piacere per le investigazioni, alle prove esibite in tempi non sospetti su fatti di cronaca in cui ha visto tutto quello che c’era da vedere e che è stato fissato, nero su bianco, da giornalisti che hanno preso le sue parole che non erano tanto “generiche”, anzi, anche troppo precise, su questa o quella scomparsa. Pensiamo alle sue arrabbiature quando qualcuno le chiede di vedere un parente con una malattia, alle troppe volte che ha ribadito un concetto ormai noto: “I morti non si possono disturbare”; “ Io non sono un medico”; ma la gente continua a chiederle queste cose, ma ora abbiamo capito il perché.
E’ proprio a causa del clamore che suscitano personaggi come l’Altea, che si definiscono sensitivi e guaritori, che asseriscono di parlare continuamente con i morti e mentre lo dicono, sorridono… Ma cosa ci sarà di così divertente nel parlare con i defunti, ci domandiamo noi? Culturalmente l’Italia, anche se può apparire il contrario, a causa di trasmissioni di così basso profilo come quelle che vediamo ogni giorno in televisione, è sicuramente meno sprovveduta e credulona di quanto possa pensare la signora Altea, che ha creato un vero e proprio business sul suo “vedere”. Difatti, il suo mostrarsi sta alimentando forti critiche tra pubblico e media, che seppur ne parlano, non la incensano più come in passato. Voci di corridoio già parlano di Striscia la notizia e del suo allertarsi in tal senso. E’ già difficile per noi credere alla miriade di sensitivi che dall’oggi al domani saltano fuori come i funghi e senza dare segnali seri del loro comportamento; siamo riusciti lentamente a comprendere il cammino di Rosemary Laboragine, solo perché ha mostrato con i fatti in un anno intero, di cosa era capace. In parallelo, la signora Laboragine è davvero un’ingenua, lei che crede realmente di poter fare qualcosa per la gente, che non chiede una lira per gli scomparsi, che ha scritto un libro “Oltre ogni ragionevole dubbio”, che sta raccogliendo il favore del pubblico, ne ha voluto far dono all’Associazione per la Tutela dei Diritti dei Minori, CIATDM. I diritti d’autore andranno ai bambini. Talvolta attaccata per il suo servizio d’intrattenimento 899 con il quale si mantiene e risponde come sensitiva a chi, le chiede dell’amore, del lavoro, o a chi vuole solo fare due parole con lei. Non si spaccia per ciò che non è. Si mantiene con un servizio che non è di prima necessità, c’è chi se lo può permettere e chi, no. Ma forse non tutti sanno che i tanti numeri che giornalmente facciamo per lavoro e non solo, che sia un corriere o altro, spesso hanno numerazioni a basso e medio costo, a pagamento; che tutti i voti delle tante trasmissioni che invitano a messaggiare per dare il voto a questo o quel cantante, hanno un costo; che le grandi televisioni utilizzano numerazioni a basso costo per far partecipare la gente a questo o quel programma… Si potrebbe continuare all’infinito. Ogni giorno paghiamo per ottenere un servizio che potrebbe essere richiesto con una semplice telefonata a costo zero.
Ma preferiamo correre dietro alle barzellette di una donna inglese, che senza bisogno di essere degli esperti di “cold reading” si capisce lontano un miglio che fa la Sherlock Holmes della situazione. Conan Doyle aveva reso il grande investigatore insuperabile nella lettura dei messaggi “freddi”(non verbali) e nelle persone, dal loro modo di vestirsi, dalla cura con cui si presentavano in Becker Street, dal modo di atteggiarsi, riusciva sempre a capire qualsiasi cosa. Nulla gli si poteva nascondere. Come al solito, noi italiani, guardiamo alla pagliuzza e ci dimentichiamo della trave che ci entra negli occhi. Aspettiamo al varco la grande Altea, affinché anche lei, prenda esempio da Rosemary Laboragine e magari decida di donare i proventi del suo libro a qualche associazione, anche se, da chi rivela in trasmissione ad uno spettatore che il fratello morto in un incidente voleva far recapitare un messaggio al padre, …” peccato che il padre era anch’egli defunto”…cosa ci si potrà mai aspettare? Abbiamo spento il televisore, ma avremmo voluto sentire la risposta della sensitiva Altea, poiché essendo già trapassato il padre dello spettatore, avrebbe dovuto saperlo che solo lei poteva recapitarglielo il fantomatico messaggio…Ai posteri l’ardua sentenza e ad Altea, l’ennesima brutta figura.
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