News
Che fine ha fatto Ettore Majorana?
« Al mondo ci sono varie categorie di scienziati; gente di secondo e terzo rango, che fanno del loro meglio ma non vanno lontano. C’è anche gente di primo rango, che arriva a scoperte di grande importanza, fondamentale per lo sviluppo della scienza. Ma poi ci sono i geni come Galileo e Newton. Ebbene Ettore era uno di quelli. Majorana aveva quel che nessun altro al mondo ha. Sfortunatamente gli mancava quel che è invece comune trovare negli altri uomini: il semplice buon senso. » (Enrico Fermi)
Enrico Fermi, I ragazzi di via Panisperna, sceneggiato Rai, che ha messo l’accento su una vicenda che ha appassionato e continua a farlo, gli italiani, nonostante gli anni passati e il chiacchiericcio che se ne fa, a voce bassa. Nonostante il tempo passato dalla scomparsa di Ettore Majorana, la domanda è sempre la stessa, in un Paese dove è così difficile fare luce, sulle scomparse delle persone: “Che fine ha fatto Ettore Majorana?”. Il mistero dei misteri. Vignettopoli, punta l’attenzione, su una figura che per quel poco che è stata sulla scena dei papabili della Fisica Teorica e della Matematica, ha lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti. Certo, chi scompare o muore nel fiore degli anni, che egli un attore o un genio della matematica, la traccia la lascia per sempre, nella memoria collettiva, vedi James Dean, Marilyn Monroe, Elvis Presley, Amy Winehouse, Abramo Lincol, J.F.K. Quando il talento “grida” il silenzioso malessere, non può che incollarsi nella testa delle persone. Così accadde anche per il Fisico, Ettore Maiorana. Di lui e delle sue ultime tracce, si ha l’unica sicurezza: il giovane e promettente scienziato, prese un traghetto a Napoli, direzione Palermo. Le ipotesi, a questo punto, che sono state fatte, sono innumerevoli. C’è chi ipotizza sia sceso a Mazzara del Vallo ed altri, tra le tante, che si sia gettato in mare, suicidandosi. Anno della scomparsa, 1938.
Non dimentichiamo che si era a metà degli anni ’30, dove politici, scienziati, capi di stato, concentravano le loro attenzioni, in primis, sullo sviluppo scientifico nel campo della Fisica, la radioattività e i suoi molteplici usi. Il resto del mondo, soffriva di turbolenze quali la grande depressione che colpì gli Stati Uniti e 30 milioni di persone senza un posto di lavoro in tutto il mondo. Tutto questo avveniva nel 1932. Un preoccupazione sempre più evidente, che portò a grandi cambiamenti socio-politici quali, il governo argentino che si militarizzò, l’ascesa al potere, in Germania per opera di colui che si trasformò nel più pericolo criminale che il mondo abbia mai conosciuto: Adolfo Hitler che balzò al potere, promettendo di rendere forte l’economia del Paese.
Progressi, veri e propri, sulla scomparsa di Majorana, non sembra ne siano stati fatti, ad un certo punto, si disse che l’uomo, si era nascosto in un convento, a causa di un a crisi interiore per ciò che aveva scoperto, grazie al suo genio. Altre tracce, conducono a Valencia, in Venezuela. Il periodo in cui tutto questo avviene, è tra il 1955/59.
A questo punto, la stampa, riporta altre notizie, più o meno attendibili, ovvero, che si sarebbe fatto chiamare signor Dini [n.d.r.] e questa affermazione, viene confutata anche dalla Procura di Roma, che rafforzerebbe l’ipotesi iniziale di “allontanamento volontario” di Majorana, scartando l’eventualità di un suicidio o addirittura, di essere stato vittima di un omicidio. Per la Procura di Roma, si intendeva chiuso il procedimento di indagine sulla scomparsa del Fisico, Ettore Maiorana, era il 2015.
I Pubblici Ministeri si erano avvalsi di una testimonianza specifica e ritenuta attendibile, avvalorata da prove a supporto della vicenda, la testimonianza di Francesco Fasani, un ex emigrato in Venezuela, che nel 2008, rilasciò l’intervista al noto programma TV, investigativo “Chi l’ha visto?”, affermò di aver conosciuto il Fisico con un altro nome, “Bini” ma che non era altri che Majorana. La prova, una cartolina di Quirino Majorana, zio dello studioso e risalente al 1920.
Oggi è successo di tutto, abbiamo la famosa “reazione a catena” e primo passo per la comprensione di cosa possa essere fatto con questo termine e gli studi che a quel tempo, impegnavano grandi menti, in Italia e nel mondo. Un concetto scientifico e cruciale della fisica nucleare. Un reattore dove atomi si frammentano e liberano neutroni per una reazione a catena controllata dove altri atomi, assorbono neutroni. Ma il passo è breve e porta ad ordigni nucleari. La bomba atomica (o bomba a fissione nucleare) è un ordigno esplosivo appartenente al gruppo delle armi nucleari, la cui energia è interamente prodotta da una reazione a catena di fissione nucleare. [n.d.r]
Torniamo alla scomparsa di Majorana, alla sua ipotetica crisi, per ciò che aveva visto la sua mente e se davvero fosse così, ci sentiamo di comprendere anche il suo disagio, la sua difficoltà di vivere in un mondo dove, anche le migliori intenzioni, possono essere trasformate in strumenti offensivi di così enorme potenza, dal distruggere il genere umano. Oggi, siamo su un a curva pericolosa, sappiamo cosa significherebbe percorrerla, per tutti ma nonostante il pericolo, l’adrenalina domina chi comanda. Non è più questione di possedere una Ferrari, rispetto a chi invece non se la può permettere ma di avere il “potere” di schiacciare il “bottone” di una distruzione, che sarà comunque, totale. Ancora una volta, pochi uomini, si trovano soli, con questa grande paura, altri non ne hanno consapevolezza e continuano ad armare Paesi, con la scusa di fare solo del commercio.
- VIA
- nicdamiano
Leave a comment